Oltre la Cerimonia: La Politica del Cuore che non c'è!


Mi dispiace non poter essere presente, ma sono fuori Caselle per un viaggio pianificato da tempo. Il mio dispiacere nel non partecipare deriva dall'importanza dei premi "Casellese dell'Anno" e "Casellese dei Casellesi". Sebbene siano due riconoscimenti distinti, entrambi condividono un elemento fondamentale: Caselle.

Questo è il motivo per cui avrei voluto essere lì per applaudire. Riconosco, però, che non tutti condividiamo le stesse abitudini; quello che per me è un gesto spontaneo, per altri può non esserlo.
Responsive image Questa diversità di comportamenti e percezioni rende il mondo un luogo affascinante e complesso, variabile a seconda di chi lo osserva e come viene osservato.
"Buona politica" è un'espressione che può essere interpretata in vari modi, a seconda del contesto e delle prospettive individuali. Generalmente, essa si riferisce a pratiche, strategie e decisioni politiche volte al bene comune, alla giustizia sociale e a una gestione efficace ed equa delle risorse pubbliche. In sostanza, il principio alla base è che tutti siamo uguali e che ciascuno di noi merita di essere trattato nello stesso modo, indipendentemente dal fatto che rappresenti solo sé stesso o che rappresenti 900 o 2500 persone.
È importante ricordare e conservare questa definizione, poiché potrebbe tornare utile in futuro.
Concludo il preambolo ricordando che, come sapete, a fine ottobre è stato lanciato il contest "Il Casellese dei Casellesi". Questo premio viene assegnato al cittadino di Caselle che si è maggiormente distinto in un qualsiasi ambito, con i casellesi stessi a votare il vincitore.
Nell'era della tecnologia, un foglio affisso su una bacheca fisica difficilmente cattura l'attenzione; al contrario, un'iniziativa online ha un impatto molto più ampio. Di conseguenza, abbiamo optato per un sondaggio online aperto a tutti, dove ogni cittadino aveva la potenzialità di essere un candidato.
Cosa c'è di male in questo? Nulla!!!
Cosa c'è di bello in questo? Tanto!!!

Viviamo in un'epoca in cui, anche nei concorsi più rinomati, il giudizio delle giurie, un tempo riunito in incontri che somigliavano a pseudo-conclavi, è stato sostituito o fortemente ridotto a favore del voto collettivo. Questo contest è stato un vero esempio di democrazia!

Abbiamo raccolto più di 800 voti, un numero notevole. La maggior soddisfazione è derivata dal vedere che le persone che hanno partecipato al voto ricordano ancora i nomi dei candidati. Mi fermano per esprimere il loro parere, dicendo cose come "Peccato, doveva vincere..." o "La differenza era troppo grande!". Alcuni mi ringraziano, dimostrando quanto abbiano vissuto con interesse il contest.
La cerimonia di premiazione è stata un semplice aperitivo tra pochi intimi, durante il quale si è conversato di argomenti vari, dalla tecnologia all'arte. È stato un momento di piacevoli scambi, durato circa un'ora, con la consegna del premio effettuata da una valletta molto speciale, mia figlia, a simboleggiare il senso di comunità familiare che pervade Caselle. In fondo, Caselle è come una grande famiglia, ed in ogni famiglia c'è un capofamiglia. Questi, nonostante fosse stato invitato ufficialmente a trascorrere un'ora di spensieratezza con noi, credo abbia declinato l'invito, non avendo mai risposto. Il mondo è bello proprio per la sua varietà!

Riflettendo sulla buona politica, mi chiedo: cosa avrei fatto io se mi fossi  trovato nella posizione opposta? Criticare è facile, ma è importante provare a mettersi nei panni altrui. Io, semplicemente, avrei approfittato dell'occasione per fare un gesto di cortesia familiare: durante la premiazione del 10/12/2023, avrei trovato un breve momento anche per la premiazione del “Casellese dei Casellesi”. Certo, potreste obiettare che non ero l'organizzatore diretto, ma a Caselle, dove tutti ci conosciamo, si capisce come funzionano le cose, se c'è la volontà si fa. Sono i piccoli gesti del cuore, infatti, che spesso portano i risultati più significativi. Tuttavia, in tutto il processo di questo premio, forse questa è stata la parte brutta.
Riavvolgiamo il nastro e riconsideriamo la definizione di buona politica. Non vi sembra che ci sia qualcosa che non va? Qualcosa di stonato?. Ma, dopotutto, è Natale, quindi godiamoci la festa e lasciamo da parte, almeno per ora, le complicazioni della politica.
L'aspetto fondamentale da sottolineare è che speriamo che  il sostegno a un progetto non dovrebbe limitarsi alla distribuzione di dépliant, all'esposizione di cartelloni, all'assegnazione di premi o all'organizzazione di conferenze. È necessario qualcosa di più sostanziale, come investimenti in infrastrutture, una pianificazione ben congegnata e il coinvolgimento di tutti. Come diceva la mia bisnonna, morta quasi centenaria, “differenziare tra figli e figliastri alla fine porta alla solitudine specie quando non si ha più nulla di offrire!”