L’inaugurazione della nuova scuola è stata un momento importante per Caselle: un edificio moderno, con spazi più funzionali e tante promesse di futuro. Durante i festeggiamenti non sono mancate le interviste agli amministratori, raccolte in un video di un giornale locale ObiettivoNews che abbiamo seguito con attenzione.
Molti passaggi sono risultati interessanti, certo, ma uno in particolare lascia qualche perplessità. Un assessore, con tono entusiasta, ha sottolineato con orgoglio che “non sono stati utilizzati fondi PNRR né altri fondi esterni”.
E qui nasce la domanda: davvero c’è da essere fieri?
Orgoglio o autogol comunicativo?
In realtà, non è di per sé un “merito” non aver usufruito di risorse europee o nazionali. Anzi, nella narrazione pubblica questo può facilmente trasformarsi in un autogol.
Perché i soldi del PNRR, spesso a fondo perduto, servono proprio ad alleggerire i bilanci comunali: se li utilizzi, puoi liberare risorse interne per altre necessità.
Il messaggio che passa, dunque, è ambiguo: da un lato si celebra la capacità del Comune di investire con risorse proprie, dall’altro però si apre il dubbio che Caselle non sia riuscita ad agganciare i grandi treni di finanziamento disponibili negli ultimi anni.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), infatti, è stata una delle occasioni più significative per i Comuni italiani: bandi dedicati, risorse a fondo perduto, possibilità di riqualificare scuole, impianti sportivi, infrastrutture e digitalizzazione.
Una precisazione necessaria
Sarebbe forse più corretto dire: “per questa scuola non sono stati approvati progetti finanziati dal PNRR”, oppure che il progetto fosse antecedente e si sia semplicemente portato avanti quello già previsto.
Perché i fondi c’erano, i bandi c’erano, e molti Comuni li hanno utilizzati con successo. Se Caselle non ha ottenuto nulla, si apre un interrogativo legittimo: sono stati presentati progetti di qualità? Sono stati respinti? Oppure non si è scelto di concorrere? O ancora: ci si è limitati a intercettare solo i progetti standard sulla digitalizzazione e altre misure “automatiche”, imposte a tutti i Comuni?
Sono domande che meritano una risposta, non tanto per polemica, ma per trasparenza verso i cittadini.
Ma cosa sono i fondi PNRR?
Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è il programma italiano che utilizza le risorse europee di Next Generation EU.
Per i Comuni significava avere accesso a bandi straordinari per:
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edilizia scolastica e nuove scuole,
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transizione ecologica ed energetica,
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digitalizzazione,
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inclusione sociale.
Rispetto ai fondi tradizionali o al semplice bilancio comunale, i progetti PNRR hanno caratteristiche precise.
✅ Vantaggi
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Risorse aggiuntive, spesso a fondo perduto;
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Possibilità di realizzare opere senza intaccare il bilancio comunale;
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Opportunità di portare sul territorio investimenti che altrimenti sarebbero rimasti altrove.
⚠️ Svantaggi
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Procedure più rigide e controlli serrati;
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Tempi stringenti e scadenze ravvicinate;
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Obbligo di rispettare vincoli su progettazione, rendicontazione e verifiche.
Insomma, un percorso più complesso, ma che ha permesso a tanti Comuni di realizzare opere che da soli non avrebbero mai potuto finanziare.
Un precedente: la mancata residenza universitaria di via Cravero
Il discorso si lega a un altro caso recente: l’edificio di via Cravero, oggi sede dell’ufficio anagrafe. Per quella struttura il Ministero aveva accettato la candidatura a diventare residenza universitaria con fondi PNRR. L’amministrazione ha però preferito optare per la vendita dell’immobile.
Peccato che, dopo due aste andate deserte, ci si stia avvicinando al rischio di una svendita visto che agni asta deserta il prezzo si abbassa.
La vera domanda per Caselle
Alla fine, la questione non è tanto se la nuova scuola sia stata pagata con fondi PNRR o con il bilancio comunale. La domanda vera è: Caselle fa il possibile per attrarre risorse esterne ?
Se la risposta è sì, allora tanto di cappello.
Se invece non sono stati presentati progetti validi o non sono stati approvati, il rischio è che la “fiera indipendenza” raccontata in video non sia altro che un modo elegante per mascherare occasioni perse.
E forse, in un’epoca in cui i soldi pubblici sono sempre pochi e i cittadini pagano tasse sempre più alte, vale la pena essere meno orgogliosi e più trasparenti.
Anche perché la domanda delle domande resta questa: perché usare fondi PNRR o altri finanziamenti esterni dovrebbe essere visto come uno svantaggio?
Ogni euro che non grava sul bilancio comunale, infatti, può essere liberato per altri bisogni del territorio.