Home TicPunto “Il Fallimento della Raccolta Differenziata a Caselle: Esempi di cosa hanno fatto gli altri!

“Il Fallimento della Raccolta Differenziata a Caselle: Esempi di cosa hanno fatto gli altri!

by Redazione Ticronometro

L’8 febbraio segna una svolta amara per la comunità di Caselle: un comunicato del sindaco rivela la multa ricevuta dal comune per non aver raggiunto la quota minima di riciclo. 

[ questo il link al catasto rifiuti di Caselle T.se  per vedere l’andamento in questi ultimi anni] 

[a questo  link  dati del 2023 ]

Questo episodio non è solo un colpo all’immagine di Caselle ma sottolinea un problema endemico in Italia, dove la gestione dei rifiuti rappresenta una sfida costante per le amministrazioni locali. Città prestigiose come Roma e Napoli hanno affrontato ostacoli simili, con frequenti cambi di assessori, eppure la situazione non sembra migliorare.

Il caso di Caselle solleva interrogativi fondamentali: perché continuiamo a inciampare sugli stessi ostacoli? Perché la gestione dei rifiuti non viene considerata una priorità, relegando i cittadini a farsi carico del problema con risorse minime come un semplice opuscolo e un calendario?

Gestire efficacemente la raccolta differenziata e conseguire risultati tangibili dovrebbe essere un obiettivo più appagante rispetto alla costruzione di nuovi edifici o all’avvio di grandi progetti infrastrutturali. Tuttavia, per ragioni non chiaramente espresse, la maggior parte delle città italiane, compresa Caselle, non riesce a gestire adeguatamente la raccolta differenziata..

Durante i miei viaggi, oltre a visitare i monumenti, osservo i servizi offerti dalle città. Circa 15 anni fa, quando vivevo a San Mauro, la gestione dei rifiuti era affidata a un’azienda privata, la cui identità non ricordo. I politici locali avevano promosso la raccolta differenziata come soluzione per salvare il pianeta e ridurre i costi per i cittadini, ma la realtà si rivelò ben diversa. Venne distribuito un pieghevole di quattro pagine con informazioni così essenziali che, se non ricordo male, si menzionava un solo tipo di plastica, nonostante l’ampia varietà esistente e le differenti possibilità di riciclo, per loro eravamo pronti.

L’anno successivo, gli abitanti furono sorpresi da un aumento delle tasse sull’immondizia, attribuito all’azienda che nel nuovo approccio richiedeva di più in quanto non aveva previsto l’uso di maggiori risorse per una corretta differenziazione dei rifiuti, e ai cittadini che non avevano differenziato bene. La politica, come spesso accade, ha puntato il dito altrove.

Le mie frequenti visita in Svizzera a parenti mi ha mostrato un contrasto marcato: lì, la raccolta differenziata funziona bene ed è considerata una priorità. L’utilizzo di sacchetti speciali contrassegnati, venduti a circa 2 franchi nel supermercato, motiva una corretta separazione dei rifiuti, con un sistema che lega direttamente il costo della “loro TARI” al numero di sacchetti utilizzati all’anno, e se si fa i furbi  si viene multati e le multe si pagano  fino all’ultimo centesimo e senza dividerle in rate.

Un altro approccio è educare e coinvolgere la popolazione, mostrando i risultati ottenuti. Quando ho lasciato la Sicilia nel 1992, ho scoperto il Piemonte, una realtà diversa molto avanti rispetto al Sud. Oggi, però, in alcuni ambiti, alcune zone della Sicilia hanno superato almeno Caselle, specialmente nella raccolta differenziata, grazie a incentivi e formazione civica sui rifiuti. 

Nel mio paese, la percentuale di raccolta differenziata si arriva a quasi il 70%, grazie a un sistema porta a porta gestito direttamente dal comune. Questo sistema, abbinato a una solida campagna educativa, ha prodotto risultati notevoli.

[catasto rifiuti  degli ultimi anni  Buccheri ]

Il caso più emblematico è quello di Ferla, un comune vicino al mio, guidato da un caro amico  di quando eravamo più giovani.

I suoi attuali risultati, frutto di decisioni prese in gioventù quando si avanzavano idee che, per quegli anni passati, erano molto innovative, mi riempiono di orgoglio.

Non mi dilungo oltre, ma condivido il link a un articolo e a un video che dimostrano come, quando un’amministrazione è animata da giovani intraprendenti  e prevale la cooperazione, il beneficio si estende a tutta la comunità, contrariamente a quando interessi di nicchia prevalgono sul bene comune.

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