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Milano vs Marsaglia, il botta è risposta sulla TARI

by Redazione Ticronometro

Agosto, si sa, è il mese delle ferie per eccellenza. Ma a Caselle, invece del mare e degli ombrelloni, si è acceso un fitto andirivieni di interrogazioni e risposte consiliari fra il consigliere Milano e il sindaco Marsaglia.
Una delle più calde riguarda la TARI, quella tassa che ormai per molte famiglie pesa come un macigno e che, in giro per l’Italia, ha già creato più di un mal di pancia amministrativo.

Tranquilli però: a Caselle non corriamo questo rischio. Qui, alla fine, non ci saranno proteste e tutti pagheranno regolarmente (come è giusto che sia! … anche se sarebbe più giusto pagare in rapporto al servizio realmente fornito). Ci siamo persino fatti passare il quattordicinale dei rifiuti indifferenziati come se fosse un modello educativo. E ogni tanto qualcuno mi ricorda: “hanno vinto le elezioni e per cinque anni possono fare ciò che vogliono; se poi hanno fatto male, alle prossime non verranno rivotati. Ma fino ad allora, non si devono criticare”.

Una concezione un po’ originale di democrazia, diciamo così: una Costituzione rivisitata in salsa casellese.

Ebbene, mi sono capitate fra le mani sia l’interrogazione sia la risposta ufficiale. Quale occasione migliore per proporvi un parallelo in forma di moderno botta e risposta? Alla fine, come da tradizione, vi aggiungerò anche la mia considerazione personale — perché in Italia, per fortuna, c’è ancora libertà di parola e di pensiero.
In fondo all’articolo trovate i documenti in PDF: leggeteli e fatevi la vostra opinione.

ecco i fatti salienti poi alla fine potete leggere, come già detto in precedenza,  i due documenti e fare le vostre considerazioni

1. Sul peggioramento del servizio e proteste di altri Comuni

  • Interrogazione: si richiama il peggioramento del servizio rifiuti da parte di SETA/CB16 e si cita come altri Comuni (San Mauro, Leinì) abbiano già formalizzato proteste ufficiali. Si chiede se Caselle intenda unirsi a tali contestazioni.

  • Risposta: il Sindaco dichiara di preferire un approccio costruttivo rispetto a “slogan o proteste pubbliche”. Conferma incontri e riunioni in corso da tre mesi con Consorzio CB16 e SETA, e segnala che il Comune ha già inoltrato richieste specifiche (miglioramento prese rifiuti in alcune aree, lavaggio cassonetti, rispetto dei calendari, ecc.).

📌 Analisi:
Il Sindaco non accetta la linea dello scontro pubblico ma rivendica un lavoro diplomatico e tecnico dietro le quinte. Non aderisce alle proteste formali degli altri Comuni, ma segnala comunque pressioni operative già avviate.


2. Sull’aumento TARI e possibili rimborsi/agevolazioni

  • Interrogazione: viene contestato l’aumento TARI deciso ad aprile, non accompagnato da miglioramenti del servizio. Si proponeva un modello “Torino”: rimborsi o riduzioni per imprese in difficoltà e fasce deboli, anche usando i dividendi da SETA.

  • Risposta:

    • Conferma agevolazioni già in atto per famiglie con ISEE basso (5% o 30%, fino a 75.000 € complessivi stanziati).

    • Dal 2025 entra in vigore anche il bonus sociale statale: per la prima fascia il beneficio complessivo arriva al 70%.

    • Esenzione totale per famiglie segnalate dal CIS.

    • Per le imprese invece non è possibile prevedere agevolazioni generiche: la normativa UE le configurerebbe come “aiuti di Stato”. Sono ammesse solo riduzioni per chi si organizza in proprio per la raccolta.

    • Si chiarisce che Torino ha potuto calmierare grazie a un recupero dell’evasione TARI, mentre a Caselle non ci sarebbero posizioni rilevanti su cui operare allo stesso modo.

📌 Analisi:
Il Sindaco ribalta la critica, mostrando che agevolazioni ci sono già, ma non per le imprese (vincoli normativi). Sottolinea inoltre che il “modello Torino” non è replicabile a Caselle. Non accoglie quindi la richiesta di rimborsi diretti su base comunale.


3. Su bonus/premi a dirigenti SETA e CB16

  • Interrogazione: chiede di verificare se, a fronte del peggioramento del servizio, siano stati corrisposti bonus o premi, e di segnalare alla Corte dei Conti eventuali abusi.

  • Risposta: il Sindaco si chiama fuori: la questione esula dalle competenze del Comune, rientrando nella sfera autonoma delle società e dei loro organi. Caselle, come socio, partecipa agli indirizzi generali, ma non alla gestione operativa e premiale.

📌 Analisi:
Qui la risposta è più evasiva: l’Amministrazione si dichiara non competente sul tema dei bonus, riducendo la possibilità di controllo diretto invocata dall’interrogazione.


Conclusione

  • L’interrogazione spinge per una presa di posizione politica forte (unirsi ad altri Comuni, rimborsi a imprese e famiglie, segnalazioni alla Corte dei Conti).

  • La risposta del Sindaco è più pragmatica e difensiva: ammette le criticità, ma preferisce un approccio tecnico-istituzionale, evidenzia agevolazioni già esistenti per le famiglie, esclude rimborsi per le imprese, e dichiara incompetenza sui bonus.

👉 In sintesi: lo scontro è tra un’impostazione politica e di denuncia (interrogazione) e una replica istituzionale e burocratica (risposta), che cerca di rassicurare ma senza aprire a cambiamenti sostanziali di linea.


In fondo all’articolo trovate i link per scaricare sia l’interrogazione che la risposta. Come vi consiglio sempre: leggeteli, analizzateli, fatevi un’idea.
Io cerco di fare un sunto e di semplificare il tutto, ma la vostra opinione personale è la cosa più importante. Perciò leggete sempre i documenti e, in generale, qualsiasi atto.


Alla luce dei fatti, mi permetto di fare alcune considerazioni sul punto 3, che è un passaggio piuttosto particolare: qui, in un certo senso, tutti hanno ragione e nessuno ha torto. Tuttavia, una riflessione politica io l’ho fatta — e ognuno, a suo modo, potrebbe farne una.

Contro-argomentazione al punto 3 – Bonus e gestione SETA/CB16

Signor Sindaco,
nella Sua risposta all’interrogazione Lei afferma che i sistemi valutativi di SETA e del Consorzio CB16 esulano dalle competenze del Comune, trattandosi di dinamiche aziendali gestite in autonomia.

Eppure, proprio queste società — di cui il Comune di Caselle è socio e partecipe — hanno introdotto una modifica sostanziale al servizio: il passaggio dell’indifferenziato da settimanale a quattordicinale.

Per i cittadini questo ha significato:

  • sacchi in casa per periodi più lunghi, con odori, disagi igienici e maggiori difficoltà soprattutto per famiglie numerose e anziani;

  • un peggioramento evidente della qualità del servizio, percepito da tutti sul territorio.

Per le società, invece, lo stesso cambiamento ha portato:

  • meno passaggi, quindi meno costi operativi;

  • conseguente possibilità di migliorare margini e utili, a fronte però di un servizio ridotto.

È qui la contraddizione: mentre i cittadini pagano di più per avere di meno, esiste il rischio concreto che dirigenti e amministratori percepiscano premi o bonus derivanti da una gestione che ha portato a un aumento degli utili.

Dire che questo “esula dalle competenze” dell’Amministrazione è formalmente corretto, ma politicamente miope: come Comune socio abbiamo il dovere di vigilare, di chiedere trasparenza e, se necessario, di segnalare alla Corte dei Conti eventuali premi non giustificati.

Perché un conto è un bonus legato a un miglioramento del servizio, un altro sarebbe premiare chi — riducendo i passaggi e aumentando i disagi — garantisce utili maggiori alle società a scapito dei cittadini.


Ora una piccola chicca su esperienza personale : quest’anno, durante il mio viaggio vacanziero, mi è capitato a casa dei miei  genitori di vedere l’acconto della TARI (2 persone ). Mi sono detto: ma com’è possibile? E ho iniziato a ragionare su come un piccolo comune possa arrivare a certe cifre!

I più maliziosi diranno: certo, 2.000 abitanti non sono 14.000, ma le risorse di una cittadina di 14.000 abitanti non sono quelle di un paesino di 2.000 anime, sono molte, molte di più!
La differenza? In quel comune la raccolta è porta a porta ed è gestita direttamente dal Comune con percentuali di differenziazione alte : quindi non ci sono due strutture come CB16 e SETA, con i loro costi (e magari anche con i loro vantaggi). 

Se hai un unico fornitore come SETA (ecco il motivo strategico di far entrare i comuni nell’azionariato, non puoi mandare a casa una azienda in cui sei azionista), sei in un regime di monopolio: e senza concorrenza i prezzi non scendono mai, ma tendono sempre a salire.

E poi: quanto controllo c’è davvero sul territorio e sui cittadini? A Caselle, oltre ai soliti volantini e manifesti di SETA (più perche si devono fare  che per altro),  hanno mai spiegato come differenziare bene?  hanno mai premiato con incentivi veri per chi lo fa correttamente? (A parte le macchinette delle bottiglie della plastica, non c’è nulla!).

Conoscete qualcuno sanzionato per aver buttato i rifiuti nel cassonetto sbagliato o per aver conferito tutto nell’indifferenziato?  o peggio per aver buttato per terra o in giro nei parchi?. A me non risulta. Eppure esiste il Decreto n. 2 del Sindaco del 18 giugno 2024, che ha nominato gli ispettori ambientali comunali. Ma chi di voi li ha mai visti? Ci sono?, ogni tanto passano anche da Caselle? , vengono pagati?, se si, ma da chi? da CB16?

Vi allego l’immagine della raccolta indifferenziata settimanale  di una famiglia di 5 persone (i miei + i tre casellesi in vacanza): il risultato di regole chiare, insegnamenti costanti e controlli da parte dell’amministrazione. Se trovano cose che non devono stare lì, non ti ritirano il sacco. E se insisti, scattano anche le multe.

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