Home TicPunto “Acque in Bilico: Tra Garanzie Istituzionali e Allarmi Ambientali – Il Dilemma di Torino e l’Era della Responsabilità Collettiva”

“Acque in Bilico: Tra Garanzie Istituzionali e Allarmi Ambientali – Il Dilemma di Torino e l’Era della Responsabilità Collettiva”

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In un’epoca in cui i social media amplificano ogni voce, una questione di grande risonanza,  sta emergendo con forza, il dibattito ha preso le spunto da un dettagliato opuscolo di Greenpeace, che ha messo in luce la presenza di una molecola cancerogena nelle risorse idriche di alcuni comuni del Torinese, tra cui l’acqua potabile di Caselle.  Smat, l’ente incaricato della gestione delle acque in quest’area, ha risposto con tempestività, Fornendo rassicurazioni basate sui risultati di controlli e analisi.

Monitoraggio acque – CARATTERISTICHE DI QUALITA’ DELLE ACQUE EROGATE NEI COMUNI ATO 3 (VALORI MEDI PRIMO SEMESTRE 2023)

Ma il confronto di questi due documenti  la lettera dell’ente  e il documento di Greenpeace ha sollevato nella popolazione  questioni più profonde e qualche perplessità.

Come cittadini, siamo di fronte a una scelta: fidarci delle rassicurazioni fornite da Smat o richiedere ulteriori approfondimenti?   Questo interrogativo ci pone davanti alla nostra responsabilità di informarci e valutare le informazioni con spirito critico.

Io, come molti altri, mi trovo nel mezzo di questo scenario, non per giudicare, ma per stimolare la riflessione. L’etichetta di “testone” che mi è stata attribuita riflette la mia determinazione a perseguire ciò in cui credo, anche di fronte al dissenso. Ma non è forse questa la base della democrazia, il diritto – o forse il dovere – di interrogarci sul mondo che ci circonda?, direi che la  “testonaggine ” sarebbe qualcosa da insegnare sin dalla tenera età.

La storia del servizio idrico a Torino, iniziata nella metà del XIX secolo e proseguita fino all’evoluzione in SMAT, attraverso diverse acquisizioni aziendali, riflette un impegno continuo verso la gestione sostenibile delle risorse idriche, affiancato da un’intensa attività finanziaria.  La partecipazione azionaria dei comuni ( ad esempio il comune di Caselle ha una partecipazipone pari 0,56031% per 29.993 azioni per un capitale pari a 1.936.048,15 euro)  in questa società ci offre una certa rassicurazione che l’acqua, essendo un bene pubblico, non cada completamente sotto il controllo privato. Tuttavia, ciò solleva dubbi sulla loro capacità di esercitare un’adeguata critica nei confronti di un’entità di cui detengono una parte. Questo contesto evidenzia, oggi più che mai, l’importanza di esercitare un giudizio critico e di prendere decisioni in modo indipendente e consapevole, senza lasciarsi influenzare da una parte o dall’altra.

Ci troviamo  difronte due realta:

La presenza di una società dedicata alla gestione dell’acqua  SMAT gioca un ruolo cruciale nel garantire l’accesso continuo a una risorsa essenziale per la vita quotidiana, contribuendo non solo alla salute pubblica e all’igiene ma anche allo sviluppo sostenibile delle comunità. Attraverso il suo lavoro, questa entità assicura che l’acqua, elemento fondamentale per bere, cucinare e pulire, raggiunga le nostre case in modo sicuro ed efficiente, sottolineando l’importanza di una gestione responsabile  di investimenti  continui   sulle risorse idriche.

Greenpeace svolge un ruolo vitale nell’ambito della tutela ambientale, agendo come catalizzatore per il cambiamento attraverso la sua attiva campagna contro le pratiche dannose per l’ambiente. L’organizzazione mobilita l’opinione pubblica e esercita pressione sui governi e sulle industrie per promuovere politiche più sostenibili, evidenziando l’urgenza di affrontare temi critici come il cambiamento climatico, la deforestazione e l’inquinamento. La sua missione di stimolare un futuro più verde e pacifico dimostra l’importanza di un impegno collettivo nella protezione del nostro pianeta per le generazioni presenti e future.

Dopo aver esaminato i documenti allegati (vi invito a leggerli sono in fondo come allegati) , mi sono sorti spontaneamente vari interrogativi. Tuttavia, è evidente che le domande possano variare ampiamente a seconda della prospettiva individuale di chi le formula.

  1. Qual è il vero costo di una gestione sostenibile delle risorse idriche per una comunità? 

  2. In che modo la partecipazione azionaria dei comuni in società che gestiscono il servizio idrico incide sulla visione  sui controlli e gestione delle acqua? 

  3. Quali meccanismi di controllo e bilanciamento sono in atto per assicurare che le società che gestiscono il servizio idrico agiscano nel migliore interesse dei cittadini?

  4. Come possono i cittadini esercitare il loro diritto di critica e partecipazione nelle decisioni riguardanti la gestione delle risorse idriche? 

  5. Quale ruolo hanno le organizzazioni ambientaliste come Greenpeace nel monitorare e sollecitare pratiche di gestione sostenibile delle risorse idriche? 

  6. In che modo la situazione attuale influisce sulla nostra percezione dell’acqua come diritto umano fondamentale rispetto a una merce? 

  7. Quali sono le implicazioni a lungo termine delle decisioni attuali sulla gestione delle risorse idriche per le future generazioni?

  8. Quali azioni concrete posso intraprendere come individuo per contribuire a una gestione più sostenibile e giusta delle risorse idriche nella mia comunità?

  9. Quali passi possiamo compiere, individualmente e collettivamente, per contribuire a un futuro più verde e sostenibile?

In conclusione, questa  vicenda  ci pone di fronte alla complessità della gestione delle risorse naturali in un’epoca di cambiamenti climatici e sfide ambientali. Ci invita a riflettere sul nostro ruolo come cittadini attivi e informati, capaci di contribuire a un dialogo costruttivo per il benessere della comunità e la salvaguardia dell’ambiente. 

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