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Caselle premia Mauro Esposito: una serata per la Legalità e contro le mafie

by Redazione Ticronometro

 

Caselle Torinese – 14 giugno 2025, ore 21:00, Sala Fratelli Cervi

Una data da segnare: il prossimo 14 giugno la città di Caselle Torinese si riunirà per celebrare e riconoscere l’impegno civile di Mauro Esposito, da anni voce limpida e coraggiosa nella lotta contro le mafie e a favore della cultura della legalità. Durante la serata, promossa dal Comune, sarà consegnato un premio simbolico a Mauro, come riconoscimento per il suo lavoro instancabile e la sua testimonianza concreta.

L’iniziativa nasce da una proposta del consigliere Endrio Milano, capogruppo del progetto consiliare Caselle 2027, formalizzata con un’interrogazione presentata il 10 febbraio scorso. In quell’occasione, il Sindaco Giuseppe Marsaglia accolse favorevolmente la proposta, affidando a Milano – d’intesa con il Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Messina – l’organizzazione dell’evento.

Ma Mauro, coerente con la sua visione collettiva dell’impegno, ha scelto di non essere l’unico protagonista della serata: «Non sarà una premiazione personale, ma un momento di condivisione con chi ogni giorno si spende per la giustizia», ha dichiarato. Così, la Sala Cervi ospiterà una testimonianza corale con alcune tra le voci più autorevoli e significative del panorama italiano impegnate nella lotta alle mafie.

A moderare l’incontro sarà l’artista Franco Romanelli, profondo conoscitore del tema e delle sue implicazioni culturali.

Gli ospiti della serata:

  • Davide Mattiello – Torinese, classe 1972, è stato deputato e membro della Commissione Parlamentare Antimafia. Fondatore dell’associazione Acmos, già referente regionale di Libera Piemonte.

  • Sergio Gaglianese – Imprenditore calabrese, ha ideato il progetto La Tazzina della Legalità nel luglio 2022, dopo un attentato incendiario contro la sede della Guglielmo Caffè a Copanello, Stalettì (Catanzaro). Da quell’episodio è nata la volontà di trasformare una ferita in un’azione collettiva.
    L’iniziativa punta a creare una rete per la diffusione della cultura della legalità, coinvolgendo imprese, scuole e istituzioni. Oggi rappresenta un simbolo riconosciuto, e Gaglianese è diventato un riferimento nel panorama dell’impegno civile calabrese e nazionale.

  • Piera AielloNata a Partanna (Trapani) nel 1967, all’età di 18 anni fu costretta a sposare Nicola Atria, figlio del boss mafioso Vito Atria. Nove giorni dopo il matrimonio, il suocero fu assassinato. Nel 1991, anche il marito fu ucciso davanti ai suoi occhi. Dopo questo evento, Aiello decise di denunciare gli assassini e iniziò a collaborare con la giustizia, insieme alla cognata Rita Atria, sotto la guida del giudice Paolo Borsellino. Per 27 anni visse sotto protezione con una nuova identità. Nel 2018 fu eletta alla Camera dei Deputati, diventando la prima parlamentare italiana con lo status di testimone di giustizia

  • Salvatore Borsellino – Fratello del giudice Paolo Borsellino, ha fondato il movimento Agende Rosse per tenere viva la memoria delle stragi mafiose e chiedere verità e giustizia sulle collusioni tra Stato e mafia.

  • Matteo Tubertini – Testimone di giustizia, ha denunciato fatti di criminalità organizzata legati al suo contesto lavorativo, pagando un prezzo personale altissimo. Oggi porta la sua esperienza nelle scuole e negli incontri pubblici.

  • Domenico Scordino – Membro della staffetta volante del giudice Giovanni Falcone, presente nel tragico giorno della strage di Capaci. È tra coloro che più direttamente hanno pagato il prezzo della fedeltà allo Stato.

  • Marisa Garofalo – Sorella di Lea Garofalo, testimone di giustizia brutalmente uccisa dalla ‘ndrangheta. Da anni si batte per tenere viva la memoria della sorella e promuovere una cultura della giustizia.

  • Nicola Catanese – Capo scorta del giudice Paolo Borsellino, testimone oculare della dedizione e del coraggio di chi ha servito lo Stato in uno dei periodi più bui della Repubblica.

  • Marco Sorbara – Ex consigliere valdostano, vittima di ingiusta detenzione in un caso di presunta collusione con la ‘ndrangheta, poi assolto con formula piena. È oggi testimone delle conseguenze drammatiche dell’errore giudiziario.

Una serata, quindi, che va oltre la premiazione

Sarà un’occasione per riflettere, ascoltare e rinnovare un impegno collettivo contro ogni forma di sopruso. Un invito a guardare in faccia la realtà, senza ipocrisie, e scegliere da che parte stare.

Il programma della serata è ancora in via di definizione, ma tra le presenze istituzionali è attesa anche quella del Sindaco di Caselle, Giuseppe Marsaglia. Come primo cittadino, ci si aspetta che sia proprio lui a consegnare il premio al concittadino Mauro Esposito – un gesto simbolico che avrebbe un forte valore pubblico.

Un valore che andrebbe oltre le parole e che arriva dopo anni in cui la città ha distribuito riconoscimenti , talvolta dimenticando chi combatte le battaglie più scomode e meno visibili. Se sarà così, lo scopriremo il 14 giugno. Ma, come ricorda lo stesso Mauro, “non è mai troppo tardi per schierarsi, ma prima è meglio.”

 

 


 

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