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Autovelox non registrati: dal 29 novembre tutte le multe sono nulle

by Redazione Ticronometro

Ecco cosa cambia per cittadini e Comuni con il censimento nazionale

Dal  29 novembre 2025, entra in vigore un cambiamento epocale per il sistema dei controlli di velocità in Italia:
đź”´ tutte le multe emesse da autovelox non registrati sulla piattaforma ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono nulle.

👉 L’elenco ufficiale degli autovelox regolarmente registrati è consultabile qui:
https://velox.mit.gov.it/dispositivi

Si chiude così il grande censimento nazionale degli autovelox, previsto dal D.M. n. 367 del 29 settembre 2025, che imponeva a Comuni, Province, enti locali e forze dell’ordine di comunicare in un’unica piattaforma:

  • marca e modello del dispositivo

  • ubicazione precisa

  • documenti di approvazione/omologazione

  • elementi tecnici obbligatori

Avevano 60 giorni di tempo per farlo. E chi non lo ha fatto, da oggi, è fuori gioco.


❌ Cosa succede agli autovelox non registrati

Il chiarimento arriva dal Codacons, che ricorda come gli enti inadempienti:

  • devono spegnere immediatamente gli apparecchi

  • non possono piĂą utilizzarli per rilevare infrazioni

  • vedranno annullate tutte le multe emesse da oggi in poi

In pratica, se un autovelox non risulta inserito nel database ministeriale, le sanzioni sono da considerarsi giuridicamente nulle, anche se il dispositivo è funzionante.


📬 Cosa può fare il cittadino che riceve una multa

Chi riceve un verbale da oggi in avanti può:

  1. Verificare se l’autovelox è registrato sul sito del MIT

  2. Se non compare nell’elenco → la multa è nulla

  3. Anche se il dispositivo è registrato, il cittadino può comunque chiedere:

    • la prova dell’omologazione

    • la documentazione tecnica

    • la conformitĂ  del posizionamento

Ricordiamo infatti che l’omologazione resta un requisito indispensabile per la validità della rilevazione, come confermato dalla Cassazione nell’aprile 2024.


đź§© Il “caos autovelox”: una storia lunga 20 mesi

Il censimento nasce proprio per porre fine all’enorme confusione normativa degli ultimi due anni.

Secondo il Codacons:

  • quasi il 60% degli autovelox fissi

  • e piĂą del 67% di quelli mobili

non sarebbe omologato secondo gli standard attuali.

Molti dispositivi sono stati approvati prima del 2017, anno spartiacque per l’omologazione e l’utilizzo delle apparecchiature. Questo ha provocato una valanga di ricorsi e contenziosi, con migliaia di multe annullate in tutta Italia.


đź’¸ Il lato economico: Comuni preoccupati

La misura non farĂ  felici i sindaci. Solo i primi 20 Comuni italiani, nel 2024, hanno incassato 62 milioni di euro dagli autovelox.

L’obbligo di spegnere gli apparecchi non registrati e di adeguare (o sostituire) quelli non omologati apre ora un enorme fronte amministrativo ed economico.

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