L’estate della TARI 2025: tra aumenti, disservizi e milioni di utile. Mentre San Mauro si muove, Caselle guarda altrove.
In molte città dell’area metropolitana torinese e in special modo del Consorzio CB16, l’estate porta con sé un’emergenza ormai cronica: quella dei rifiuti, dei bidoni puzzolenti e spesso stracolmi a causa dell’indifferenziato ritirato ogni 14 giorni. Ma se in alcuni Comuni le amministrazioni reagiscono con fermezza, altrove regna un silenzio assordante.
È il caso di Caselle Torinese, dove i cittadini si trovano a pagare una TARI aumentata, a fronte ad alcuni disservizi nella raccolta e nella gestione dei rifiuti. L’operatore incaricato, SETA S.p.A., continua a macinare utili milionari, come già segnalato in precedenti analisi. Solo nel triennio 2023-2025 il Comune di Caselle ha versato a Seta per il servizio oltre 7,6 milioni di euro:
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2023: €2.193.968
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2024: €2.543.500
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2025 (dato attuale): €2.869.632
📈 +676.000 euro in soli due anni.
Il tutto, mentre nel 2024 SETA ha chiuso il bilancio con un utile netto di 2.550.282 euro e ricavi da record (41,3 milioni). Ma i cassonetti ad esseri sporchi e pieni e le segnalazioni crescono. Aumentano le tasse, ma non la qualità del servizio.
Eppure, a Caselle nessuna presa di posizione pubblica daparte dell’amministrazione, nessun richiamo formale, nessun consiglio comunale dedicato: solo qualche accenno sparso nei punti all’ordine del giorno dei consigli dei mesi passati.
Magari qualche telefonata ma ad oggi non risulta nulla di ufficiale,
Sembra vigere una regola non scritta: l’importante è non disturbare.
Chi si lamenta viene talvolta etichettato, monitorato o semplicemente ignorato. E guai a mettere un like sotto il post sbagliato: potrebbe costarti persino un saluto.
Per i più temerari, poi, il rischio di essere bollati come “filosofi del web” o “giornalisti mancati” è sempre dietro l’angolo. Basta aspettare l’uscita del giornale locale del mese successivo.
🚨 San Mauro invece agisce. E lo fa in pubblico.
Di ben altro tenore la risposta di San Mauro Torinese, dove la sindaca Giulia Guazzora ha affrontato il problema in aula, convocando un tavolo urgente con SETA e lanciando un messaggio forte alla cittadinanza:
«Se non ci saranno miglioramenti, agiremo per altre vie», ha dichiarato pubblicamente, aprendo alla possibilità di azioni legali in caso di inadempienze.
La sindaca ha informato i cittadini anche tramite i social, con appelli all’utilizzo dei canali ufficiali di segnalazione (email, numero verde), incoraggiando a documentare i disservizi. Un cambio di passo che mette pressione all’azienda e difende i diritti dei residenti.
E SETA? Ha ammesso le criticità, motivandole (di nuovo) con “l’ingresso in servizio di nuovo personale in formazione”. Peccato che la stessa giustificazione fosse già contenuta nel bilancio 2024, dove si legge che i disservizi erano legati a “ritardate assunzioni, malattie, formazione, ferie”, per questo motivo erano aumentato il numero di segnalazioni.
📌 Ma se l’organico in affanno è lo stesso ogni estate, il problema non è la formazione, ma la pianificazione.
💰 Profitti privati, disagi pubblici
Il paradosso è lampante: SETA incassa, i Comuni scaricano la responsabilità, e i cittadini pagano due volte: con la tassa, e con il disagio.
Ma tutti i Comuni verranno trattati allo stesso modo?.
Quando un’amministrazione, come quella di San Mauro, alza la voce, convoca SETA, minaccia azioni legali e chiede conto pubblicamente dei disservizi, l’azienda non può ignorarla: deve rispondere, intervenire, placare il malcontento. È la regola non scritta dei rapporti di forza: chi si lamenta, ottiene (qualcosa).
A Caselle, invece, nessun richiamo, nessuna pretesa, nessuna conseguenza. E allora perché SETA dovrebbe preoccuparsi? Se nessuno solleva il problema, è come se il problema non esistesse. Il silenzio diventa complicità. E così, mentre a San Mauro (forse) qualcosa cambierà, a Caselle tutto resterà com’è. Fino al prossimo aumento.
📢 Una domanda semplice
A Caselle, chi difende i cittadini?
Chi controlla che i soldi pubblici abbiano un ritorno in servizio ma con una certa qualità? Chi verifica che la convenzione con SETA sia rispettata? Chi valuta se i passaggi promessi vengono effettivamente svolti?
Ma la domanda più importante perche a San Mauro il sindaco Guazzola scende in campo è protesta a invece a Caselle nulla?
Finché queste domande resteranno senza risposta, a parlare resteranno solo i bidoni, e lo faranno con il rumore di chi non viene svuotato.
per correttezza di infornazione visto che l’articolo era gia stato scritto (e la vignetta fatta!) anche il il comune di Leini si è mosso:




ps. a Settimo Torinese sono arrivati i dividendi di Seta 161323 euro messi subito a bilancio (determina 603/2025 del 17/06/2025), quelli di Caselle saranno nell’ordine dei 45000 circa, ovvero vista la popolazione di 13491 abitante più di un arancino ad abitante.