1. Cosa sono gli autovelox e a cosa servono
Gli autovelox sono dispositivi elettronici progettati per rilevare e documentare in modo automatico la velocità istantanea dei veicoli in transito. Il loro funzionamento si basa su tecnologie come radar, laser, sensori a induzione magnetica o rilevatori ottici, capaci di misurare con precisione la velocità di un’auto o di un altro mezzo in movimento.
Quando un veicolo supera i limiti di velocità stabiliti dal Codice della Strada, il dispositivo effettua la rilevazione dell’infrazione, scatta una fotografia (o registra un video) della targa e, nei sistemi più avanzati, raccoglie anche informazioni come l’ora, il luogo, le condizioni meteo e la corsia occupata. Tutti questi dati vengono poi trasmessi alle autorità competenti, che procedono con la verifica e l’invio della sanzione al proprietario del veicolo.
Lo scopo dichiarato dell’utilizzo degli autovelox è duplice:
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Prevenzione degli incidenti stradali: riducendo la velocità media dei veicoli, si abbassa il rischio di scontri gravi e si migliora il tempo di reazione dei conducenti.
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Tutela della sicurezza pubblica, in particolare in tratti considerati pericolosi o ad alta densità di traffico, come incroci, attraversamenti pedonali, aree scolastiche, strade extraurbane secondarie e accessi aeroportuali.
Gli autovelox, se impiegati correttamente, rappresentano uno strumento di prevenzione e dissuasione: il solo fatto di sapere che un tratto è controllato può indurre l’automobilista a moderare la velocità, contribuendo così a salvare vite.
Tuttavia, come vedremo nei paragrafi successivi, il loro uso non sempre è stato allineato con queste finalità. In diversi casi, infatti, gli autovelox sono stati percepiti più come strumenti per fare cassa che come mezzi per aumentare la sicurezza. È proprio da questa ambiguità – tra funzione educativa e rischio di abuso – che nascono molte delle polemiche che oggi li circondano
2. Riferimenti normativi: Codice della Strada e Regolamento attuativo
L’utilizzo degli autovelox non è lasciato al caso: è regolato da un complesso quadro normativo che comprende il Codice della Strada (CdS) e il relativo Regolamento di attuazione, due strumenti fondamentali per garantire che i controlli sulla velocità siano effettuati nel rispetto dei diritti dei cittadini e con dispositivi affidabili.
📘 Codice della Strada (D.Lgs. 285/1992)
Il CdS contiene le norme generali sulla circolazione dei veicoli e regola anche l’uso delle apparecchiature di rilevamento della velocità. I principali articoli di riferimento sono:
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Articolo 142
È il cuore della normativa sui limiti di velocità. Stabilisce i limiti generali su strade urbane, extraurbane e autostrade e definisce le sanzioni applicabili in caso di superamento. Inoltre, prevede l’utilizzo di dispositivi automatici per l’accertamento delle infrazioni e stabilisce le modalità di notifica delle multe. -
Articolo 45
Si occupa delle caratteristiche costruttive e funzionali delle apparecchiature utilizzate per i controlli elettronici. Secondo questo articolo, tali dispositivi devono essere approvati o omologati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. È un passaggio cruciale, perché da qui deriva la legittimità tecnica del rilevamento. -
Articolo 208
Regola la destinazione dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie. Almeno il 50% degli incassi derivanti da multe per violazioni al Codice della Strada deve essere utilizzato per:-
manutenzione delle strade;
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miglioramento della sicurezza stradale;
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installazione di segnaletica;
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interventi sulla mobilità sostenibile;
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attività di educazione stradale.
In mancanza di un utilizzo trasparente e conforme, i Comuni possono essere sanzionati dalla Corte dei Conti o obbligati a restituire le somme.
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📙 Regolamento di attuazione del Codice della Strada (D.P.R. 495/1992) – Articolo 192
L’articolo 192 del Regolamento di attuazione rappresenta una delle norme più tecniche ma essenziali quando si parla di autovelox. Stabilisce che tutte le apparecchiature utilizzate per accertare violazioni al Codice della Strada devono essere approvate o omologate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Questo passaggio, spesso trascurato, è invece decisivo: se un dispositivo non è omologato o approvato, tutte le multe emesse con il suo utilizzo potrebbero risultare nulle. È quanto emerso in numerose sentenze, che hanno riconosciuto l’illegittimità delle sanzioni elevate con strumenti privi dei requisiti formali previsti dalla legge.
Questa base normativa è fondamentale per valutare la regolarità di un rilevamento della velocità. Ogni cittadino ha diritto a sapere se l’apparecchiatura utilizzata per multarlo è effettivamente conforme alla legge. Ed è da qui che parte ogni verifica seria sulla legittimità delle sanzioni.
3. Omologazione e approvazione: non sono la stessa cosa
Quando si parla di autovelox e, più in generale, di dispositivi elettronici per l’accertamento delle infrazioni stradali, è fondamentale fare chiarezza su due termini spesso usati come sinonimi ma che indicano procedure molto diverse: omologazione e approvazione.
Comprendere questa distinzione è essenziale non solo per i tecnici e gli operatori del settore, ma anche per i cittadini, poiché può determinare la validità o l’annullabilità di una multa.
🔧 Omologazione
L’omologazione è una certificazione tecnica rilasciata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che attesta che il dispositivo ha superato una serie di test e rispetta le caratteristiche costruttive e funzionali previste dalla normativa vigente. In altre parole, l’omologazione è il riconoscimento formale che un determinato modello di autovelox funziona correttamente e può essere utilizzato per rilevare infrazioni in maniera affidabile.
💡 Esempio: Un autovelox omologato ha dimostrato, tramite test ufficiali, di rilevare correttamente la velocità anche in condizioni meteo avverse o su veicoli di diverse dimensioni.
✅ Approvazione
L’approvazione, invece, è una autorizzazione provvisoria all’uso di un apparecchio, rilasciata sempre dal Ministero, nei casi in cui non esista ancora una normativa tecnica specifica per quel tipo di strumento. Può riguardare dispositivi innovativi o di nuova generazione, ancora non coperti da standard omologativi completi.
⚠️ Attenzione: L’approvazione non sostituisce l’omologazione quando quest’ultima è prevista. Se la normativa prevede che un dispositivo debba essere omologato, l’uso di un semplice apparecchio approvato non è sufficiente.
⚖️ Perché è importante?
La distinzione non è solo formale. Una sanzione amministrativa (cioè una multa) può essere annullata se viene accertato che è stata elevata con un dispositivo non omologato, laddove la legge lo richiede. Questo principio è stato confermato dalla Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10505 del 2020, che ha stabilito l’obbligo dell’omologazione per la validità dell’accertamento elettronico della velocità.
Molti ricorsi contro sanzioni da autovelox si basano proprio su questo punto: la mancanza di omologazione o l’uso improprio di dispositivi approvati ma non conformi alle disposizioni di legge.
📌 In sintesi
Termine | Definizione | Effetti sulla multa |
---|---|---|
Omologazione | Certificazione tecnica completa che il dispositivo rispetta le norme previste | Rende il rilevamento pienamente legittimo |
Approvazione | Autorizzazione temporanea in assenza di normativa tecnica specifica | Valida solo se non è prevista l’omologazione |
Nessuna delle due | Uso del dispositivo non autorizzato | La multa può essere annullata |
Capire se un autovelox è omologato o solo approvato è dunque un passo fondamentale per valutare la legittimità della sanzione ricevuta. Ogni cittadino ha il diritto di accedere a queste informazioni, richiedendo i certificati ufficiali all’ente che ha elevato la multa.
4. Taratura: obbligatoria e periodica
Uno degli aspetti più importanti, ma spesso trascurati, nel dibattito sugli autovelox riguarda la taratura periodica degli apparecchi. Come per qualsiasi strumento di misurazione, anche gli autovelox devono garantire precisione e affidabilità, soprattutto perché da una loro rilevazione può scaturire una sanzione economica e, in alcuni casi, persino la sospensione della patente.
🛠️ Cos’è la taratura?
La taratura è un procedimento tecnico che serve a verificare se lo strumento misura correttamente i dati per cui è stato progettato — nel caso degli autovelox, la velocità dei veicoli. Se lo strumento presenta uno scarto o un malfunzionamento, questo può compromettere la legittimità della rilevazione.
Il procedimento viene eseguito da laboratori accreditati, che rilasciano un certificato ufficiale di taratura contenente:
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la data della verifica,
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la strumentazione utilizzata,
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i risultati dei test effettuati,
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la firma del tecnico e del responsabile del laboratorio.
📅 Ogni quanto va fatta?
La taratura degli autovelox deve essere eseguita almeno una volta all’anno. In assenza di tale verifica periodica, lo strumento non può essere considerato affidabile, e tutte le sanzioni comminate con quell’apparecchio potrebbero essere contestabili o annullabili.
⚖️ Un principio sancito dalla Corte Costituzionale
Il principio dell’obbligo di taratura è stato ufficialmente stabilito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 113 del 18 giugno 2015, che ha avuto un impatto notevole nella giurisprudenza italiana in materia di multe stradali.
Secondo la Corte, il diritto del cittadino alla difesa e alla certezza del diritto non può essere sacrificato di fronte alla necessità di semplificazione dei controlli. In altre parole, la precisione della rilevazione è imprescindibile quando da essa derivano conseguenze sanzionatorie.
📌 “L’assenza di taratura rende incerta la misura rilevata, e dunque lesiva del diritto del cittadino alla difesa.”
— Corte Costituzionale, sentenza n. 113/2015
❗ Cosa può fare il cittadino?
In caso di multa ricevuta, ogni cittadino ha il diritto di richiedere all’ente accertatore (Comune, Polizia Locale, ecc.) la documentazione relativa alla taratura dello strumento utilizzato:
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il certificato di taratura annuale,
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eventuali verbali di manutenzione,
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il registro degli interventi tecnici.
Se tali documenti non vengono forniti o risultano non aggiornati, si può procedere con un ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto, chiedendo l’annullamento della sanzione.
✅ In sintesi
Elemento | Obbligatorio? | Frequenza | Conseguenze se assente |
---|---|---|---|
Taratura | ✅ Sì | Almeno 1 volta/anno | Multa annullabile, sanzione illegittima |
Certificato di prova | ✅ Sì | Ad ogni verifica | Deve essere esibibile su richiesta |
In conclusione, un autovelox non tarato è un autovelox che non può emettere sanzioni valide. La taratura non è un dettaglio tecnico, ma un diritto del cittadino e un dovere dell’amministrazione.
5. Tipologie di autovelox
Nel linguaggio comune si parla genericamente di “autovelox”, ma in realtà esistono diverse tipologie di dispositivi per il controllo elettronico della velocità, ciascuna con caratteristiche tecniche, modalità di utilizzo e regole specifiche. Conoscerle è fondamentale per capire se un’eventuale sanzione è stata elevata nel rispetto delle norme.
📍 Autovelox fissi
Gli autovelox fissi sono dispositivi installati in modo permanente lungo le strade, all’interno di colonnine o strutture protettive (generalmente arancioni o grigie), ben visibili e collocati in punti strategici, spesso a bordo carreggiata o su isole spartitraffico.
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Funzionamento: possono operare 24 ore su 24, anche in assenza di agenti sul posto, a condizione che il tratto stradale sia stato preventivamente autorizzato dal Prefetto per l’installazione.
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Obblighi di segnalazione: la presenza deve essere segnalata con appositi cartelli (almeno 400 metri prima in ambito extraurbano, distanza ridotta in ambito urbano).
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Zone tipiche: aree con alto tasso di incidenti, rettilinei urbani pericolosi, zone industriali, accessi aeroportuali.
⚠️ Attenzione: la mancanza di segnaletica adeguata può rendere la sanzione contestabile.
🚓 Autovelox mobili
Gli autovelox mobili sono dispositivi trasportabili, installati temporaneamente su treppiedi o montati a bordo di veicoli della Polizia Locale, Polizia Stradale o altri corpi autorizzati.
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Presenza obbligatoria: salvo eccezioni specifiche, questi dispositivi richiedono il presidio di almeno un agente sul posto, che deve poter verificare e contestare l’infrazione, se possibile, immediatamente.
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Deroghe: in alcuni casi, il Prefetto può autorizzarne l’utilizzo senza contestazione immediata, ma solo su strade particolarmente pericolose.
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Utilizzo tipico: campagne di controllo della velocità, postazioni a sorpresa, zone ad alto rischio temporaneo (es. cantieri stradali).
🛣️ Tutor – Misurazione della velocità media
Il sistema Tutor (o SICVe – Sistema Informativo per il Controllo della Velocità) non misura la velocità istantanea, bensì la velocità media su un determinato tratto di strada.
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Funzionamento: all’ingresso e all’uscita del tratto controllato sono posizionate telecamere che rilevano targa e orario di transito. Se il tempo impiegato per percorrere il tratto è inferiore a quello compatibile con il limite di velocità, scatta la sanzione.
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Punti di forza: è considerato uno dei sistemi più efficaci e imparziali, perché disincentiva il classico comportamento del rallentare “solo dove c’è l’autovelox”.
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Ambito di utilizzo: autostrade e grandi arterie extraurbane.
🚨 Vergilius – Controlli su strade statali
Il sistema Vergilius è un’evoluzione tecnologica, sviluppata dalla Polizia Stradale, che può rilevare sia la velocità istantanea che quella media, anche senza presenza di agenti sul posto.
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Tecnologia avanzata: è in grado di operare anche di notte, con pioggia o in condizioni di scarsa visibilità.
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Campi di utilizzo: pensato per strade statali, tangenziali, tratti non autostradali ad alta percorrenza, dove è necessario un controllo continuo ed efficace.
🧭 Altri sistemi emergenti
Negli ultimi anni si stanno diffondendo anche:
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Speed Scout: radar mobili a impulsi laser utilizzati anche per controlli “a distanza” senza fermare il veicolo.
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Droni e telecamere di contesto: sperimentazioni in alcune regioni per rilevare comportamenti pericolosi e monitorare più variabili (sorpassi, distanza di sicurezza, uso del cellulare).
📌 In sintesi
Tipologia | Misura | Richiede agenti? | Funziona H24? | Caratteristiche principali |
---|---|---|---|---|
Fisso | Velocità istantanea | ❌ No | ✅ Sì | Postazione fissa, segnaletica obbligatoria |
Mobile | Velocità istantanea | ✅ Sì (salvo deroga) | ❌ No | Temporaneo, visibile, con agenti presenti |
Tutor | Velocità media | ❌ No | ✅ Sì | Controllo continuo tra due punti |
Vergilius | Istantanea + media | ❌ No | ✅ Sì | Avanzato, su strade statali |
Ogni dispositivo ha regole e contesti d’uso differenti, e per essere legittimo deve rispettare precisi requisiti normativi. In caso contrario, le sanzioni comminate possono essere annullate.
6. Segnaletica: obbligo di preavviso
Uno dei requisiti essenziali per la legittimità delle sanzioni elevate tramite autovelox è la presenza di un’adeguata segnaletica di preavviso. Secondo la normativa vigente, gli automobilisti devono essere messi in condizione di sapere con anticipo che stanno per transitare in un tratto controllato da dispositivi elettronici di rilevamento della velocità.
Questa previsione non è solo una formalità, ma risponde a una logica di prevenzione: l’obiettivo degli autovelox dovrebbe essere quello di indurre i conducenti a moderare la velocità, e non semplicemente di coglierli in fallo.
🪧 Cosa prevede la legge
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha più volte chiarito, attraverso circolari interpretative (in particolare la circolare n. 300/A/10307/09/144/5/20/3 del 14 agosto 2009), che:
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Tutti i dispositivi fissi e mobili per la rilevazione automatica della velocità devono essere preceduti da apposita segnaletica, visibile e ben posizionata.
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Il cartello può essere di tipo fisso o mobile, a seconda della natura del rilevamento, ma deve comunque informare chiaramente della presenza di controlli elettronici della velocità.
📏 Distanze minime tra segnale e dispositivo
La distanza tra il cartello di preavviso e l’autovelox varia in base al tipo di strada:
Tipo di strada | Distanza minima consigliata |
---|---|
Autostrada | 1.000 metri |
Strada extraurbana principale | 400 metri |
Strada extraurbana secondaria | 250 metri |
Strada urbana | 75–150 metri (in base alla visibilità) |
Le distanze possono essere ridotte in presenza di particolari condizioni ambientali o infrastrutturali, ma la segnalazione deve comunque essere ben visibile e tempestiva.
⚠️ Cosa succede se manca il cartello?
In assenza di segnaletica adeguata:
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la multa può essere contestata dal cittadino, presentando ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto;
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la sanzione può essere annullata, come confermato da numerose sentenze di merito;
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in alcuni casi, la Corte di Cassazione ha sottolineato che la funzione preventiva dell’autovelox viene meno senza preavviso, rendendo l’intero accertamento irregolare.
✅ Requisiti del cartello
Per essere valido, il cartello deve:
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riportare diciture chiare come “Controllo elettronico della velocità” o “Rilevamento elettronico della velocità”;
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essere leggibile da lontano, anche di notte;
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non essere coperto da vegetazione o ostacoli;
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essere posizionato prima della postazione di rilevamento, lungo il senso di marcia.
🧾 In sintesi
Elemento richiesto | Obbligatorio? | Effetto sulla multa se assente |
---|---|---|
Cartello di preavviso | ✅ Sì | Multa contestabile/annullabile |
Distanza minima dal dispositivo | ✅ Sì | Multa contestabile se non rispettata |
Cartello visibile e leggibile | ✅ Sì | Multa contestabile se assente |
In conclusione, la presenza del cartello non è un favore all’automobilista, ma un obbligo di legge pensato per tutelare la trasparenza, la legalità e la funzione educativa del controllo elettronico della velocità. Dove manca la segnaletica, manca anche la legittimità.
7. Problematiche comuni e controversie
Se da un lato gli autovelox sono strumenti pensati per migliorare la sicurezza stradale, dall’altro sono spesso al centro di polemiche, ricorsi e dubbi sulla loro effettiva legittimità e correttezza d’uso. Alcuni aspetti ricorrenti, legati a carenze tecniche o a scelte discutibili da parte delle amministrazioni locali, hanno generato negli anni una diffusa sfiducia da parte dei cittadini, spesso alimentata da casi concreti finiti nelle aule di tribunale.
Ecco le criticità più frequenti:
❌ Assenza di omologazione
Una delle irregolarità più gravi riguarda l’uso di apparecchi non omologati, ma solo approvati. Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, l’omologazione è una certificazione tecnica necessaria per garantire che il dispositivo sia conforme agli standard previsti dalla legge.
In molti casi, le sanzioni elevate con strumenti privi di omologazione sono state impugnate con successo, portando all’annullamento delle multe. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10505/2020, ha ribadito che l’omologazione è obbligatoria quando prevista dalla normativa: la sua mancanza rende la rilevazione illegittima.
⚙️ Tarature inesistenti o scadute
Un’altra criticità molto diffusa è l’assenza di taratura annuale del dispositivo. Senza una documentazione tecnica ufficiale che dimostri che l’autovelox è stato tarato (e quindi verifica della sua precisione), la sanzione può essere contestata e annullata.
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 113/2015, ha sancito in modo inequivocabile che la taratura è un obbligo, non un dettaglio secondario: un cittadino non può essere sanzionato sulla base di uno strumento che non dà garanzie di affidabilità.
💰 Finalità di cassa
Una delle accuse più pesanti mosse ad alcuni enti locali è quella di utilizzare gli autovelox più per fare cassa che per fare sicurezza. In questi casi, i dispositivi vengono percepiti non come strumenti di prevenzione, ma come “bancomat automatici” delle amministrazioni comunali.
Questo uso distorto degli autovelox non solo è eticamente discutibile, ma può minare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. I casi come quello recentemente emerso nei Comuni di San Francesco, Lombardore e San Ponso – in cui si ipotizza un uso improprio dei proventi delle multe – hanno evidenziato il rischio che questi strumenti vengano impiegati non per salvare vite, ma per coprire spese di bilancio o distribuire premi e straordinari al personale.
📍 Installazione in zone non pericolose
Un’altra contestazione frequente riguarda la scelta dei punti di installazione. In molti casi, gli autovelox vengono posizionati in zone dove è facile superare il limite, ma che non presentano un reale rischio per la sicurezza stradale. Si tratta spesso di lunghi rettilinei, strade in aperta campagna o tratti dove i limiti appaiono ingiustificatamente bassi.
Queste installazioni, sebbene formalmente legittime, trasmettono l’idea che la finalità non sia la sicurezza, ma la sanzione. In alcuni casi, le prefetture o i giudici hanno chiesto la rimozione o il riposizionamento di tali apparecchiature, giudicando eccessiva o ingiustificata la loro collocazione.
⚖️ Un equilibrio ancora da trovare
Il dibattito sugli autovelox resta aperto: tra esigenze di sicurezza e sospetti di abuso, tra strumenti utili e tecnologie mal gestite. Perché questi dispositivi siano realmente efficaci, occorre trasparenza, correttezza e controllo. Solo così sarà possibile superare l’attuale clima di diffidenza e riportare la discussione sulla loro vera funzione: salvare vite, non fare profitti.
8. Come devono essere spesi i proventi delle multe
Spesso si pensa che i soldi delle multe finiscano semplicemente nelle casse comunali senza vincoli, ma la legge prevede regole precise sull’utilizzo di questi fondi. In particolare, è l’articolo 208 del Codice della Strada a stabilire le modalità di gestione e destinazione delle entrate derivanti dalle sanzioni per violazioni stradali.
Secondo la norma, almeno il 50% dei proventi delle multe deve essere reinvestito in interventi per migliorare la sicurezza stradale e la qualità della mobilità urbana. Non si tratta, quindi, di un gettito libero da vincoli: è una risorsa che deve ritornare alla collettività sotto forma di servizi, manutenzioni e prevenzione.
🔄 Le destinazioni obbligatorie del 50% dei proventi
La legge prevede alcune categorie precise in cui le amministrazioni devono investire le somme incassate:
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Manutenzione delle strade e segnaletica orizzontale e verticale
Interventi su buche, manto stradale, rotatorie, incroci e segnaletica danneggiata o carente. -
Miglioramento della sicurezza stradale
Installazione o potenziamento di:-
illuminazione pubblica in punti critici,
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marciapiedi e percorsi protetti per i pedoni,
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attraversamenti pedonali rialzati o con semafori intelligenti.
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Educazione stradale nelle scuole
Corsi, laboratori, simulazioni e attività formative rivolte a studenti di ogni ordine e grado, per promuovere comportamenti corretti fin dalla giovane età. -
Sviluppo della mobilità sostenibile
Costruzione di piste ciclabili, incentivi per il trasporto pubblico, rastrelliere per bici, progetti di sharing e piani urbani per la mobilità dolce.
📑 L’obbligo di rendicontazione pubblica
L’art. 208 stabilisce anche un importante principio di trasparenza: ogni Comune deve redigere annualmente una relazione sull’utilizzo dei proventi derivanti dalle sanzioni e pubblicarla sul proprio sito istituzionale. In teoria, il cittadino dovrebbe poter consultare facilmente:
-
quanto è stato incassato dalle multe,
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come è stato speso quel denaro,
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quali progetti ne hanno beneficiato.
Tuttavia, nella pratica, questa rendicontazione è spesso assente, incompleta o difficilmente accessibile. Alcuni Comuni non pubblicano nulla, altri si limitano a dati generici, violando così gli obblighi di legge e ostacolando il controllo civico.
⚠️ Sprechi, abusi e premi “creativi”
In casi più gravi, come emerso da varie inchieste (tra cui quella recentemente avviata nei Comuni di San Francesco, Lombardore e San Ponso), i proventi delle sanzioni sono stati deviati rispetto alla loro destinazione vincolata. Secondo l’accusa, parte dei fondi è stata usata per:
-
premi produzione ai dipendenti non previsti,
-
straordinari “inventati”,
-
copertura di spese correnti, senza alcuna connessione con la sicurezza stradale.
Queste pratiche, oltre a configurare possibili reati contabili e penali, rappresentano un tradimento del principio di legalità e trasparenza con cui i cittadini dovrebbero essere amministrati.
✅ In sintesi: come dovrebbero essere usati i soldi delle multe?
Voce di spesa consentita | Obbligatoria? | Finalità |
---|---|---|
Manutenzione strade e segnaletica | ✅ Sì | Sicurezza e fruibilità delle infrastrutture |
Interventi su illuminazione, marciapiedi, ecc. | ✅ Sì | Prevenzione degli incidenti |
Educazione stradale per studenti | ✅ Sì | Formazione e cultura della legalità |
Mobilità sostenibile | ✅ Sì | Incentivo all’uso di mezzi alternativi |
Premi e straordinari | ❌ No | Ammessi solo in parte, con motivazioni chiare |
Spese generiche di bilancio | ❌ No | Vietato usarle per coprire deficit comunali |
🗣️ Il cittadino ha il diritto di sapere
L’utilizzo dei proventi delle sanzioni non è una questione tecnica, ma di fiducia pubblica. Quando un’amministrazione investe correttamente queste risorse, la comunità ne trae beneficio: strade più sicure, servizi migliori, una cultura del rispetto delle regole. Al contrario, quando si usano le multe per premiare se stessi o coprire buchi di bilancio, si mina il rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini.
🧾 Come può agire il cittadino?
Ogni cittadino ha diritto di:
-
chiedere copia della rendicontazione annuale dei proventi (è un atto pubblico);
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consultare la delibera comunale di bilancio per vedere dove sono stati allocati i fondi derivanti dalle multe;
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segnalare eventuali irregolarità alla Corte dei Conti, che può avviare controlli e sanzionare i Comuni inadempienti.
📌 In sintesi
Obbligo previsto dalla legge | Percentuale minima | Esempi ammessi |
---|---|---|
Spesa per sicurezza, manutenzione, mobilità | 50% dei proventi | Marciapiedi, segnaletica, piste ciclabili, educazione stradale |
Obbligo di rendicontazione annuale | ✅ | Delibera comunale pubblica consultabile |
Spese non ammesse | ❌ | Premi produzione, spese generiche di bilancio |
In conclusione, le multe non dovrebbero servire a far quadrare i conti, ma a finanziare un sistema più sicuro e giusto per tutti. Perché ciò accada, è fondamentale che i cittadini siano informati, attenti e pronti a chiedere trasparenza.
9. Controllare la legittimità di un autovelox
Ricevere una multa da autovelox può generare dubbi e frustrazione, soprattutto se si sospetta che qualcosa non sia stato fatto nel pieno rispetto delle regole. Controllare la legittimità del dispositivo che ha rilevato l’infrazione è un diritto di ogni cittadino. Spesso, infatti, errori formali o mancanze tecniche possono portare all’annullamento della sanzione.
Ecco i tre controlli fondamentali da eseguire per verificare se una multa è regolare:
1. 🔍 Verificare l’omologazione o approvazione del dispositivo
Tutti gli strumenti utilizzati per il rilevamento della velocità devono essere omologati o approvati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questa informazione è pubblica.
Come fare:
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Vai sul sito ufficiale del MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).
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Cerca la sezione “Elenco dispositivi approvati e omologati per il controllo della velocità”.
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Individua il modello dell’autovelox (di solito indicato nel verbale) e verifica se è presente nell’elenco.
⚠️ Se il dispositivo non è omologato laddove la normativa lo richiede, la sanzione può essere impugnata e annullata, come confermato da numerose sentenze.
2. 📄 Richiedere il certificato di taratura
Ogni autovelox, per essere considerato valido, deve essere sottoposto a taratura almeno una volta all’anno, tramite un laboratorio accreditato.
Come fare:
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Invia una richiesta di accesso agli atti (FOIA) all’ente che ha emesso il verbale (Comune, Polizia Locale, ecc.).
-
Chiedi espressamente copia:
-
del certificato di taratura aggiornato,
-
dell’ultima verifica tecnica effettuata,
-
e della documentazione sull’installazione e funzionamento del dispositivo.
-
📌 In caso di taratura mancante o scaduta, la sanzione può essere annullata per violazione del diritto alla certezza della misura (Corte Costituzionale n. 113/2015).
3. 🪧 Controllare la segnaletica e la distanza minima
La presenza di cartelli di preavviso dell’autovelox è obbligatoria e rappresenta una condizione essenziale per la legittimità della sanzione. Anche la distanza tra cartello e dispositivo deve essere coerente con le indicazioni ministeriali.
Cosa verificare:
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Il cartello era presente e ben visibile prima della postazione?
-
Era posizionato sulla stessa carreggiata, in modo leggibile, non coperto da ostacoli?
-
La distanza dal dispositivo era compatibile con il tipo di strada? (es. 500m in extraurbano, 100m in urbano)
Se anche uno solo di questi elementi manca o è poco chiaro, il cittadino può contestare la multa per vizio formale.
🛡️ In caso di dubbi, cosa fare?
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Presentare ricorso al Prefetto (entro 60 giorni) o al Giudice di Pace (entro 30 giorni).
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Allegare tutte le prove raccolte: fotografie del luogo, risposte alla richiesta di accesso agli atti, documentazione tecnica.
-
In alternativa, rivolgersi a un’associazione per la tutela dei consumatori, che può offrire assistenza nella redazione del ricorso.
✅ In sintesi
Controllo | Come farlo | Rischio di nullità se assente |
---|---|---|
Omologazione o approvazione | Elenco MIT online | ✅ Sì |
Taratura aggiornata | Richiesta accesso atti all’ente | ✅ Sì |
Segnaletica di preavviso | Verifica sul posto / foto | ✅ Sì |
Distanza segnaletica-dispositivo | Confronto con limiti ministeriali | ✅ Sì |
In conclusione, non tutte le multe da autovelox sono inattaccabili. Un controllo attento e documentato può fare la differenza tra una sanzione da pagare e un ricorso vinto. La legge protegge chi si informa e agisce con consapevolezza.
10. Conclusione
Gli autovelox, se utilizzati nel rispetto delle norme e con finalità autenticamente preventive, rappresentano uno strumento importante per garantire la sicurezza stradale. Ridurre la velocità nei punti critici, proteggere pedoni e ciclisti, diminuire il numero e la gravità degli incidenti: questi sono gli obiettivi per cui la legge ne consente l’utilizzo.
Tuttavia, come abbiamo visto, l’efficacia e la legittimità di questi dispositivi dipendono da regole chiare e precise, che riguardano:
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l’omologazione tecnica,
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la taratura periodica,
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la corretta installazione e segnalazione,
-
la destinazione trasparente dei proventi delle sanzioni.
Quando queste condizioni non vengono rispettate, il rischio è che lo strumento perda la sua funzione educativa e venga percepito — a ragione — come un semplice mezzo per fare cassa o, peggio, come un abuso di potere.
La recente inchiesta che ha coinvolto i Comuni di San Francesco al Campo, Lombardore e San Ponso (e indirettamente anche Caselle) dimostra quanto sia urgente e necessario riportare al centro del dibattito la questione della trasparenza. I cittadini devono avere il diritto non solo di sapere dove sono posizionati gli autovelox, ma anche se sono regolari e come vengono spesi i soldi delle multe.
Una gestione corretta, trasparente e orientata al bene comune non solo rafforza la fiducia nelle istituzioni, ma contribuisce a costruire una cultura della legalità e del rispetto delle regole. Solo così gli autovelox potranno essere percepiti non come nemici degli automobilisti, ma come alleati di chi guida con responsabilità.
ℹ️ Questa guida è a cura di Ticronometro.com
Questo approfondimento sugli autovelox è stato redatto da Ticronometro.com, un sito indipendente che si occupa di trasparenza amministrativa e informazione civica, con particolare attenzione al territorio di Caselle Torinese e dintorni.
La guida è stata realizzata raccogliendo informazioni da fonti pubbliche, normative e notizie disponibili online, con l’obiettivo di offrire ai cittadini uno strumento chiaro, accessibile e gratuito per orientarsi su un tema complesso come quello delle sanzioni da autovelox.
⚠️ Attenzione: le informazioni riportate in questo articolo non sostituiscono il parere di un esperto. In caso di dubbi specifici o per valutare eventuali ricorsi, è sempre consigliabile consultare un avvocato, un’associazione per la tutela dei consumatori o una figura competente in materia legale e amministrativa.
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🔗 Link utili
Ecco alcuni riferimenti ufficiali e strumenti pratici per approfondire l’argomento o per difendere i propri diritti in caso di multa da autovelox:
-
📄 Codice della Strada – Articolo 142 (limiti di velocità e sanzioni)
https://www.normattiva.it -
🛠️ Elenco dispositivi omologati e approvati dal MIT
https://www.mit.gov.it
(Cerca: “Apparecchiature per il rilevamento della velocità”) -
🧾 Modulo FOIA per accesso agli atti (richiesta taratura, omologazione, ecc.)
https://www.foia.gov.it
Oppure verifica sul sito del tuo Comune nella sezione “Amministrazione trasparente”. -
⚖️ Fac-simile di ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace
Esempio utile: Altroconsumo
(oppure richiedicelo via email e te lo inviamo in formato editabile) -
🧮 Calcolo sanzione e decurtazione punti patente
https://www.patente.it -
🕵️♂️ Verifica copertura del tratto con Tutor o Vergilius
https://www.autostrade.it - 🧭 Guida completa agli autovelox su Caselle Torinese (aggiornamenti e casi locali)
👉 https://ticronometro.com/ticautovelox/