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63158400 secondi

by Redazione Ticronometro

Sono passati circa 63.158.400 secondi, secondo in più o in meno, da quel giorno in cui decisi di creare ticronometro.com. Sono stati due anni impegnativi, nel bene e nel male. Potrei raccontare cose che voi umani non avete mai visto, come dice la celebre frase del film “Blade Runner”.

Sono stati due anni molto intensi, con una frase che spesso riecheggiava nella mia testa: “Ma chi te l’ha fatto fare?” Considera che non ci guadagni un euro, ci rimetti tanto in denaro e tempo, e devi fare anche una bella scorta di antiacido. A metà di Caselle stai antipatico per partito preso o perché qualcuno ha detto che gli devi stare antipatico. Ma, come si dice, il mondo è bello perché è vario e non tutti abbiamo le stesse aspirazioni dalla vita.

Per questo mi devo anche considerare fortunato: non ho aziende da portare avanti, ho pochi ma sinceri amici che al massimo ti chiedono di formattare e sistemare il PC o di aiutarli con qualche software, oppure ti chiedono consigli per comprare roba tecnologica. Amo dormire poco ed andarcisenza pensieri in testa,  non riesco a immaginarmi come quelli che, prima di fare ogni cosa, ti presentano il conto. Prima di aiutarti mettono già in preventivo quello che ti devono chiedere. Quelli che devono apparire a tutti i costi perché solo così pensano di essere considerati. Essere considerato bene dai miei quattro amici è già una soddisfazione enorme, tutto il resto è  qualcosa in più. In poche parole, sono uno che è contento se e solo se fa il proprio lavoro nel migliore dei modi; altre cose non mi interessano.

Che dire, da quel piccolo sito che era due anni fa, ticronometro è cresciuto. Si sono utilizzate tecnologie nuove, si sono fatti esperimenti che mi danno molte soddisfazioni.

In questi due anni la parola d’ordine è stata trasparenza, una parola che ha sempre contraddistinto il mio essere fin da tenera età. Forse insito nei geni, visto che sono nipote di un deputato che ha fatto tante legislature, uno di vecchio stampo in cui la politica era un dovere verso i cittadini e non uno sport da praticare nel tempo libero. Sono cresciuto in una casa con una zia che mi accudiva e che era fissata con l’educazione civica, (era vedova di un ex segretario comunale, che aveva condiviso col marito la macchina amministrava in tutte le fasi  brutte  e belle dell’italia di quei tempi) , e la cosa che mi ripeteva  sempre   che il bene pubblico significava qualcosa di tutti, e non qualcosa che potrebbe magari essere per tutti.

Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. L’importante è portare avanti quello in cui si crede. Per me la trasparenza è tutto e ticronometro è un piccolo mondo di trasparenza. Sapete, quella parolina che ogni tanto si legge nei programmi elettorali e che poi, passata la campagna elettorale, diventa solo una determina di  qualche migliaio di euro da dare al solito fornitore nazionale che cambia un template sul sito istituzionale cambia un titolo di una pagina è  un URL,  ed è subito fatto, il punto del programma è subito smarcato. Trasparenza è ben altro: è rendere la politica accessibile a tutti. Tutti devono capire, tutti devono interagire, tutti devono avere risposte chiare e sincere e non ricevere le risposte come favori, come si usa fare oggigiorno.

Parlando con gli amici amministratori (che ho per fortuna), quelli che in Italia sono considerati brutti e cattivi amministratori, che nei propri comuni hanno la percentuale di raccolta differenziata all’80%, che puntualmente  riescono anche ad abbassare la TARI ogni anno, quelli che quando si presentano problematiche, la prima cosa che fanno è radunare la cittadinanza, spiegare e discutere e prendere soluzioni che vanno bene a tutti, quelli che prendono pure premi europei come esempi di democrazia… Certamente questi brutti amici mi dicono che è bello che Caselle abbia  uno strumento di trasparenza 2.0 peraltro gratis, il  brutto poi e spiegargli che devi stare attento anche a farti una passeggiata che qui  non sono tanto contenti 🙂 ma dai sto scherzando!

Che dire, l’introduzione dell’AI su ticronometro è stata utile (naturalmente tenuta sotto controllo), sia in fase di sintesi che anche per agevolarmi nei vari passaggi. Naturalmente le centinaia di migliaia di righe di codice scritto hanno fatto il resto. Ora ho aggiunto anche la parte sulla Gazzetta Ufficiale col supporto dell’AI, (ancora in fase di test) l’unica cosa che ho fatto perchè mi serviva anche a  me, perchè i vecchi  buoni amici delle battaglie passate si interessano e ti consigliano  di creare qualcosa di  nuovo e  utile  che va bene un po’ per tutti i comuni… al resto ci penseranno loro….

Non mi dilungo molto, ringrazio il mio gruppo di affezionati lettori, quelli storici, ne cito qualcuno: Ernesto, Jacqueline e altri che ora non mi vengono in mente (scusate), che hanno seguito il sito sin dall’inizio, quelli invisibili, (i numeri non mentono), sono lì a leggerti, furtivamente sperando che nessuno sappia che visitano il sito regolarmente. Ringrazio gli amici giornalisti locali che mi “sopportano”: Stefano, Nadia, Luigi, Giada (e le loro rispettive redazioni  ), con cui spesso è bello confrontarsi, che scrivono delle iniziative di ticronometro spesso spontaneamente o qualche volta magari li presso un po’, ma loro sanno benissimo che le iniziative di ticronometro non sono altro che iniziative che spingono i cittadini a dire la loro, a esprimersi, e ai politici a capire che i cittadini hanno un pensiero e, se non tutti la pensano come loro, vanno assolutamente rispettati ed ascoltati. Ringrazio anche quelli che, a loro malgrado, magari avrebbero voluto scrivere in quanto ticronometro.com è un servizio per la comunità, (non per me, quindi il torto è verso la comunità) ma magari non lo fanno per non inimicarsi il politico di turno.. Io vengo da una scuola, quella iblea di Giuseppe Fava: dei saluti, dei sorrisi, dei buongiorno e dei caffè dei potenti e dei politici ne faccio a meno… del sorriso e del grazie sincero del cittadino no, anzi  questo è uno sprone per andare avanti. Speriamo di sentirci per i tre anni del sito, se no tranquilli basta un saluto per strada.

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