La donazione di organi, tessuti e cellule è un gesto semplice e allo stesso tempo straordinario, perché può dare nuova vita e speranza a chi ne ha più bisogno. Grazie ai trapianti, in Italia ogni anno migliaia di persone possono tornare a condurre un’esistenza serena, nella vita personale come in quella lavorativa.
Per diffondere sempre più la cultura del dono e l’importanza di compiere questo gesto in maniera informata, la Città di Torino ha avviato da alcuni mesi un Tavolo dedicato alla donazione, coordinato dagli assessorati ai Servizi civici e alle Politiche sociali, che coinvolge il Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi e le principali associazioni attive sul tema: AITF, AIDO, Aned, Acti, Tpa, Fondazione D.O.T., ADMO, FIDAS, AVIS e AMAMI.
Un lavoro di rete che ha già portato alle prime azioni, illustrate oggi a Palazzo Civico in una conferenza stampa, alla presenza degli assessori Jacopo Rosatelli e Francesco Tresso, e ai rappresentanti delle associazioni che fanno parte del Tavolo.
Un momento chiave per la donazione è il momento del rinnovo della carta di identità: in quell’occasione, infatti, ogni cittadino può esprimere la propria volontà in merito. Dichiarare la disponibilità a donare è anche una garanzia che le nostre scelte vengano rispettate e solleva i nostri affetti più vicini dalla responsabilità di dovere decidere per noi.
Tra le azioni realizzate dal Tavolo: l’attività di divulgazione svolta dai volontari delle associazioni e da professionisti sanitari nelle anagrafi cittadine; la formazione sul tema degli operatori dei punti di facilitazione digitale; la realizzazione di opuscoli informativi; la trasmissione del video con Luciana Littizzetto, testimonial di eccezione della campagna promossa da AITF (Associazione Italiana Donatori di Fegato), sugli schermi delle sale di attesa dell’anagrafe centrale di via della Consolata 23.
Il prossimo appuntamento di sensibilizzazione sarà venerdì 26 e sabato 27 settembre, in concomitanza con le giornate AIDO del Dono (27 e 28 settembre). I volontari di tutte le associazioni saranno presenti nelle sedi anagrafiche decentrate e in anagrafe centrale venerdì 26, mentre sabato 27, in anagrafe centrale, saranno presenti professionisti sanitari.
I dati relativi alla situazione nazionale e piemontese sono stati presentati da Raffaele Potenza, medico referente del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti – Piemonte e Valle d’Aosta A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino. In Italia le donazioni e i trapianti continuano a crescere, ma le liste di attesa sono ancora lunghe. Attualmente, in Piemonte sono 899 i pazienti in attesa di un trapianto di organi (dato aggiornato al 30 giugno 2025), 8.242 a livello nazionale.
Nei primi sei mesi del 2025, in Piemonte sono stati effettuati 261 trapianti, anche grazie alla disponibilità di 91 cittadini che, in vita, avevano scelto di donare i propri organi dopo la morte; 38 di questi (pari al 41,7%) avevano registrato la propria volontà di donare durante il rinnovo della carta d’identità. Su base nazionale i trapianti sono stati 2.102, con 836 cittadini donatori.
Alla data del 14 settembre 2025, il Registro nazionale delle dichiarazioni di volontà contiene quasi 24 milioni di dichiarazioni, delle quali il 69% favorevoli. Fondamentale risulta il ruolo svolto dagli uffici dell’anagrafe: oltre 22 milioni di dichiarazioni (pari al 91,6%)sono state raccolte in occasione del rinnovo della carta d’identità. In Piemonte le volontà registrate sono circa 1,9 milioni, delle quali il 68% favorevoli; 1,7 milioni (89,4%) sono le dichiarazioni raccolte dagli operatori dell’anagrafe.
Dall’anagrafe di Torino arriva il 21,42% di tutte le dichiarazioni (favorevoli e contrarie) registrate in Piemonte (ASL + AIDO + Comuni) e il 21.08% di tutte le dichiarazioni favorevoli registrate nei comuni del Piemonte.
Allargando lo sguardo su scala europea, secondo il report ONT (Organización Nacional de Trasplantes – Spagna) del 2024, l’Italia si colloca al secondo posto in Europa per donazioni, con 29,4 donatori per milione di popolazione, seconda solo alla Spagna.
È bene ricordare che il momento di rinnovo della CIE non è l’unica modalità con cui i cittadini possono formalizzare la propria volontà a diventare donatori di organi, ma è la più immediata. È possibile farlo anche presso gli sportelli abilitati delle ASL oppure, se favorevoli alla donazione, iscrivendosi all’AIDO. La decisione così espressa verrà inserita nel Registro nazionale delle dichiarazioni di volontà, accessibile esclusivamente al personale del Coordinamento Regionale, indipendente dalla sede di cura del paziente, e consultato solo dopo la dichiarazione di decesso. È inoltre anche possibile scrivere la propria volontà su un foglio di carta semplice, datato e firmato, da portare con sé, ma in questo caso la decisione assunta non è inserita nel Registro nazionale delle dichiarazioni.
“Diffondere la cultura della donazione significa costruire una comunità più solidale, in cui un gesto personale può trasformarsi in una concreta speranza di vita per molti – dichiara l’assessore Francesco Tresso -. Come Amministrazione vogliamo che questa opportunità sia sempre più conosciuta, affinché la scelta di ciascuno, in particolare nel momento del rinnovo del proprio documento di identità, sia davvero libera, informata e consapevole. Torino è stata la prima città ad avviare un tavolo operativo con tutti gli operatori: i numeri in crescita ci confermano che la sensibilizzazione funziona e ci incoraggiano a proseguire su questa strada, rafforzando la collaborazione tra istituzioni, sanità e associazioni”.
“Promuovere la cultura del dono è un modo concreto per affermare un’idea di comunità capace di farsi carico delle fragilità di ciascuno, soprattutto di fronte alla malattia, e per contribuire a garantire il diritto alla salute – dichiara l’assessore Jacopo Rosatelli -. È una responsabilità collettiva, ma anche un’opportunità per affermare che la solidarietà non è solo un valore astratto, ma una pratica che può salvare molte vite, un atto di profonda generosità che riflette l’idea di una società in cui il benessere di ciascuno è legato a quello degli altri, e come Città vogliamo che ogni torinese possa compiere questa scelta in modo consapevole, informato e libero. Per questo continueremo a lavorare con i medici e con le associazioni specializzate”,
“La cultura della donazione deve essere continuamente alimentata da iniziative di comunicazione rivolte alla popolazione; iniziative capaci di sfatare i ‘falsi miti’ o i ‘miti urbani’ che ruotano attorno alla medicina dei trapianti e in particolare alla donazione degli organi – commenta Raffaele Potenza -. In un mondo sempre più “rumoroso” è difficile compiere scelte “libere ed informate”, per questo è dovere di tutti aiutare i cittadini a comprendere che la medicina dei trapianti si fonda su principi etici e su quadri normativi molto stringenti dai quali derivano controlli continui a più livelli. I cittadini, compiendo la propria scelta, non dovrebbero mai dimenticare che la probabilità di aver bisogno di un trapianto è decisamente più alta di quella di trovarsi nelle condizioni di donare”.
“In un momento così delicato per l’intera umanità è necessario fare rete e valorizzare l’unione dei singoli intenti – aggiunge Valter Mione, presidente Aido Provinciale di Torino e presidente onorario Aido Piemonte -. È quello che sta mettendo in atto l’Aido torinese, in collaborazione con le principali associazioni dei trapiantati Aitf, Aned, Acti e Tpa, in un fattivo confronto con le istituzioni politiche e sanitarie della nostra città: un progetto sperimentale unico in Italia, che speriamo possa essere replicato quanto prima in altri territori, sostenendo con forza il sì alla donazione di organi tessuti e cellule”.