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«Dobbiamo fare memoria»: l’appello delle istituzioni locali

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CASELLE — Non si spegne all’ombra degli aerei la memoria di uno degli episodi più efferati della guerra di Liberazione dal nazifascismo sul territorio torinese: l’eccidio di cinque partigiani avvenuto al Prato della Fiera il 1° febbraio 1945. Se è vero che anno dopo anno scompaiono sempre più testimoni diretti dell’epoca, rimasti ormai pochissimi, è importante che le istituzioni locali (Regione, Città Metropolitana, Comuni, rappresentati dai gonfaloni) e la sezione “Santina Gregoris” dell’Anpi continuino a proporre il primo sabato di febbraio una commemorazione che stimola i cittadini a difendere i valori dello Stato repubblicano antifascista. Al termine del corteo che da piazza Boschiassi ha raggiunto il memoriale di piazza Mensa, aperto dalla filarmonica La Novella, tutti gli intervenuti hanno rivolto un pensiero affettuoso a Piero Martin, a lungo presidente dell’Anpi cittadina, nel giorno della prima commemorazione a cui non ha potuto partecipare essendo scomparso lo scorso novembre a 89 anni. Dopo il saluto di colei che gli è succeduta alla guida della sezione, Giusy Chieregatti, il sindaco Giuseppe Marsaglia ha evidenziato che «il nostro obiettivo è che la storia non si ripeta: basti pensare a come prese il potere il fascismo. Oggi l’estrema destra dà risposte semplici a problemi complessi, come riportare a casa loro gli immigrati». Appello condiviso dall’oratrice ufficiale della giornata, l’assessora torinese Gianna Pentenero, che ha rivolto un pensiero anche a Bruno Segre, deceduto a 105 anni: «Dobbiamo fare memoria, che è una materia molto fragile, a volte esposta al libero arbitrio di diversi soggetti. Dimenticare diventa quasi strategico e mette a posto una serie

— STEFANO TUBIA

fonte www.ilrisveglio-online.it edizione 08/02/2024

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