“Ho avuto paura di essere strangolato, mi mancava il respiro”. Parla Andrea Joly, il giornalista de La Stampa aggredito nella tarda serata di sabato da una decina di militanti di Casa Pound a Torino. L’attacco è avvenuto in via Cellini, fuori dall’Asso di Bastoni, un circolo frequentato da simpatizzanti di estrema destra. Il giornalista si trovava lì per caso e, vedendo fumogeni e fuochi d’artificio, ha istintivamente iniziato a registrare la scena con il suo smartphone. Due militanti lo hanno notato e avvicinato, chiedendogli: “Sei dei nostri? Cosa filmi?”. Gli hanno messo la mano sul cellulare, pretendendo che cancellasse tutto. Intuendo il potenziale pericolo, Joly ha cercato di allontanarsi, ma è stato inseguito, trascinato a terra, preso per il collo e a pugni da altri militanti. “Poteva capitare a qualsiasi cittadino curioso, ed è proprio questo che fa più paura”, racconta il giornalista nello studio televisivo de La Stampa.
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“Ho avuto paura di essere strangolato, mi mancava il respiro”. Parla Andrea…
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