Diciassette anni di attesa sono tanti, troppi. L’area Thyssen deve tornare a nuova vita, deve essere restituita alla città in termini di fruibilità: è un atto dovuto per la dignità delle vittime, delle loro famiglie e della città tutta.
Il gruppo Arvedi che detiene la proprietà dell’area, attraverso l’acquisizione della Società Acciai Speciali Terni, deve smetterla di giocare a rimpiattino. Avvii la bonifica e se ritiene concluda rapidamente la dismissione dell’area.
Invece assistiamo all’ennesimo atto per rifuggire alle responsabilità da parte del proprietà, che ha impugnato la delibera del consiglio comunale del 18 marzo scorso, a mia prima firma, che destina l’area Thyssen a parco pubblico, come anticipazione del nuovo piano regolatore. Il consiglio comunale è il legittimo titolare della pianificazione territoriale e, come tale, ha attivato una procedura urbanistica attraverso una delibera di iniziativa consiliare, che esprime la chiara volontà di destinare prevalentemente a parco quell’area, come continuazione naturale del parco della Pellerina. Questo non esclude attività compatibili con tale destinazione ambientale.
Oltre ad impugnare l’atto la multinazionale dell’acciaio ha chiesto un’ulteriore dilazione per l’avvio della bonifica, spostato a settembre 2024. Questa dovrà essere tassativamente l’ultima, in assenza di una progettualità concreta e definitiva per la bonifica e il recupero dell’area, che questo consiglio comunale aveva già sollecitato con un primo documento oltre un anno fa.
Nadia Conticelli, capogruppo del Partito DemocraticoOriginal Article
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