Primo appuntamento questo pomeriggio ad Alba per Tuber Next Gen, il progetto della Regione Piemonte che trattare il futuro del patrimonio tartufigeno con un approccio integrato fra pianificazione territoriale, gestione forestale e sviluppo locale.
Dedicata particolare attenzione alla provincia di Cuneo, il distretto con la più alta concentrazione di aree vocate alla produzione del tartufo bianco pregiato.
«Il tartufo non è solo un’eccellenza gastronomica, ma una parte della nostra identità – ha dichiarato l’assessore regionale alla Pianificazione territoriale e Urbanistica, Biodiversità e Tartuficoltura Marco Gallo – Il Cuneese si conferma un territorio simbolo di questa ricchezza, dove la pianificazione territoriale e quella forestale devono procedere insieme. La qualità del paesaggio, la cura dei boschi e delle alberate rurali, la gestione sostenibile del territorio sono le basi su cui costruire il futuro del tartufo. Con Tuber Next Gen mettiamo a sistema conoscenze, strumenti e strategie, coinvolgendo Comuni, tecnici e operatori, per rendere la tutela del paesaggio e la valorizzazione delle risorse una responsabilità condivisa».
Le nuove Carte di Attitudine dei Suoli alle Produzioni Tartufigene, elaborate da Ipla per la Regione Piemonte, confermano la straordinaria ricchezza del Cuneese: oltre 87 mila ettari di aree vocate, di cui 7 mila ad alta attitudine e 80 mila a media attitudine, con un incremento del 24% rispetto alle precedenti stime. I Comuni riconosciuti come vocati alla produzione di tartufo bianco pregiato sono 122.
Accanto alle aree vocate al tartufo bianco pregiato, le nuove Carte regionali individuano un numero crescente di Comuni favorevoli anche alla produzione del tartufo nero pregiato e del tartufo nero estivo o scorzone (Tuber aestivum).
I prossimi appuntamenti saranno il 14 novembre ad Asti e Alessandria e il 21 novembre a Torino, in occasione della Giornata nazionale degli alberi.
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