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LA SALA ROSSA IN DIFESA DEI LAVORATORI CERENCE

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Questo pomeriggio, il Consiglio comunale ha approvato una mozione riguardante la volontà di evitare la chiusura della sede torinese dell’azienda Cerence e per evitare il licenziamento dei 53 dipendenti, dotati di elevata professionalità, che vi lavorano.

Il documento, firmato dal consigliere Valentino Magazzù (PD), impegna il Sindaco la Giunta comunale a mettere in atto tutte le azioni necessarie per sostenere i lavoratori e tutelare la presenza di Cerence sul territorio. La mozione chiede anche di sollecitare la Giunta regionale e i parlamentari piemontesi affinché si attivino presso il Governo e la direzione dell’azienda con l’obiettivo di adottare ogni provvedimento e iniziativa utili a scongiurare i licenziamenti annunciati e a garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle competenze presenti nella sede di Torino.

Per Magazzù, risulta necessario promuovere tavoli istituzionali di confronto e concertazione con l’azienda, le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali e sostenere, anche attraverso politiche industriali mirate e programmi di investimento, Cerence e le altre imprese innovative del territorio, favorendo così la realizzazione di un ecosistema competitivo e attrattivo per l’innovazione.

Giova ricordare che la sede torinese di Cerence ha una lunga tradizione nel campo delle tecnologie vocali e dell’intelligenza artificiale. Nata come parte del CSELT, il Centro studi e Laboratori telecomunicazioni fondato a Torino nel 1961, prima di entrare a fare parte dell’azienda d’oltremanica, era diventata Loquendo SpA, eccellenza a livello internazionale nelle tecnologie di sintesi e del riconoscimento vocale.

I dipendenti torinesi di Cerence sono, oggi, professionisti impegnati su progetti condivisi con colleghi sparsi fra Stati Uniti, Canada, India, Cina, Giappone e altri Paesi europei, riguardanti le tecnologie di Text-to-Speech (TTS) e NLU (Natural Language Understanding) nell’ambito delle nuove tecnologie basate sull’Intelligenza artificiale e in collaborazione strategica con quasi tutte le principali case automobilistiche.

Per il consigliere promotore del documento, l’eventuale chiusura della sede torinese dell’azienda statunitense e la conseguente perdita di 53 posti di lavoro altamente qualificati, rappresenterebbe un danno grave e irreparabile per il tessuto economico, sociale e produttivo della città e della regione, con pesanti ricadute negative sul territorio, laddove le istituzioni si stanno adoperando per renderlo un punto di riferimento per l’intelligenza artificiale in Italia.

La mozione è stata approvata all’unanimità.

(ML) Ufficio stampa Consiglio comunale

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