PIEMONTE ANCORA TRA LE REGIONI PIÙ VIRTUOSE D’ITALIA NEL RAPPORTO GIMBE 2025
Continuità nei Livelli essenziali di assistenza, spesa sanitaria privata sotto controllo a tutela dell’universalismo e dell’equità di accesso, saldo netto della mobilità che passa da meno 19 a meno 5 milioni di euro, progresso nella digitalizzazione sanitaria con avanzamento del Fascicolo sanitario elettronico con il 94% dei documenti caricati e iniziative di telemedicina sono i punti di forza strutturali per il Piemonte evidenziati dalla nuova edizione del Rapporto sul Servizio sanitario nazionale della Fondazione Gimbe.
“Viene confermato il grande lavoro che stiamo facendo per ricostruire la sanità pubblica piemontese dopo gli anni del Covid – ha commentato il presidente della Regione Alberto Cirio – Il Piemonte è tra le prime Regioni d’Italia, è pienamente adempiente per i tre parametri di punteggio sui Lea (prevenzione, assistenza distrettuale e area ospedaliera) ed è la quarta Regione d’Italia per punteggio complessivo. Rispetto al passato migliora anche il saldo tra la mobilità passiva e attiva che si riduce di oltre 14 milioni di euro, segno che la nostra sanità d’eccellenza è attrattiva per chi sceglie di curarsi in Piemonte da fuori regione. Sono numeri che ci incoraggiano ad andare avanti: sappiamo che la strada è ancora lunga e che non mancano i problemi, a partire dalle liste d’attesa che sono la nostra prima urgenza e che insieme all’assessore Riboldi stiamo affrontando con le prestazioni aggiuntive che riusciamo a garantire anche la sera e nei fine settimana grazie alla dedizione e al lavoro del nostro personale sanitario, a cui va un grande ringraziamento. L’impegno è proseguire nello sforzo comune perché la sanità pubblica e gratuita sia davvero un diritto di tutti”.
Dopo aver puntualizzato che “è un riconoscimento che premia il lavoro di operatori, strutture e sistema regionale nel suo insieme”, l’assessore alla Sanità Federico Riboldi • Piemonte in Testa non ignora le sfide che si devono ancora vincere: “Il Rapporto fotografa anche le criticità che dobbiamo affrontare con urgenza: le liste d’attesa restano la prima causa di rinuncia alle cure, e la carenza di nuovi laureati in Medicina e Infermieristica rischia di compromettere la tenuta dei servizi, in particolare nelle aree interne. Su questo puntiamo con decisione per migliorare la sanità pubblica piemontese».
Il tema dell’ospedalizzazione evitabile e delle disuguaglianze territoriali sarà centrale nella stesura finale del Piano Socio-Sanitario regionale 2025-2030, già in fase avanzata: “La nostra azione sarà chiara: consolidare ciò che funziona, riformare ciò che rallenta, garantire la salute come diritto effettivo su tutto il territorio”, evidenzia Riboldi.
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