Un panorama che unisce la bellezza delle Valli di Lanzo e la memoria di un passato industriale apre la puntata extra della quarta stagione di Connettere l’ambiente, la webserie ideata e realizzata dai giovani del Servizio Civile di Città metropolitana di Torino
Dalla cima del Monte San Vittore, a 891 metri di quota, le telecamere seguono la linea delle montagne fino a posarsi sull’ex Amiantifera di Balangero, dove nel 1904 fu scoperto il più grande giacimento di amianto d’Europa.
Negli anni Venti, periodo di inizio delle attività, fino al 1990, anno della chiusura, la cava fu una grande fonte di occupazione per la comunità; ma l’amianto, un minerale per anni utilizzato nell’industria tessile e siderurgica e come isolante, si è rivelato molto pericoloso per la salute.
Oggi la cava è una spettacolare cattedrale del lavoro del Novecento, dove è in corso un importante lavoro di bonifica che a fine anno restituirà alle Valli di Lanzo risanati circa due terzi dell’intera superficie di 310 ettari del sito e permetterà di valutare le prospettive per il futuro sviluppo dell’area, orientate verso la creazione di un polo di produzione energetica ecosostenibile e innovativa.
Già si sta lavorando alla costituzione di una comunità energetica che nell’ex Amiantifera produrrà corrente elettrica installando pannelli fotovoltaici e una centralina idroelettrica, ma volta anche alla produzione di idrogeno e al recupero di materiali utili ancora presenti nell’ex stabilimento in cui l’amianto veniva lavorato e confezionato.
Le telecamere di Connettere l’ambiente in questa puntata speciale zoomano su un piccolo gioiello paesaggistico: il lago. “Si tratta di un lago profondo circa 50 metri che contiene 2 milioni di metri cubi di acqua” spiega Gianluigi Soldi, direttore della Rsa, la Società di risanamento e sviluppo ambientale che sta guidando la bonifica della cava.
Si è formato a seguito della cessazione dell’attività estrattiva all’interno del bacino minerario da cui venivano estratte le rocce per produrre poi il crisotilo, il minerale di amianto prodotto dalla Amiantifera. Il lago si è formato in quanto, dopo la cessazione dell’attività estrattiva, si è interrotta anche l’attività delle pompe che drenavano il fondo e lentamente il bacino si è riempito d’acqua fino a raggiungere lo stato attuale.
🎬 il video della puntata è su Youtube
Puntata speciale di Connettere l’ambiente dove torniamo sui luoghi…
6