“Torino è sporca” è il titolo dell’interpellanza generale (primo firmatario: PierlucioFirrao – Torino Bellissima), discussa il 27 gennaio 2025 in Consiglio Comunale.
Il primo firmatario, nel presentare il documento in Sala Rossa, ha dichiarato che la Tari è stata aumentata, ma che “i risultati non sono adeguati” e “Torino continua a essere pesantemente sporca”. Siamo pieni di segnalazioni di cittadine e cittadini – ha spiegato – e continuiamo a presentare interpellanze sulla presenza di rifiuti, sia in strada che in discariche abusive.
Chiediamo – ha affermato – un “cambio di passo” e che Torino torni a essere più pulita: il servizio è scadente, nonostante le risorse economiche investite.
Nel rispondere all’interpellanza, l’assessora all’Ambiente ChiaraFoglietta ha spiegato che il Piano di raccolta dei rifiuti viene revisionato annualmente proprio per prevedere eventuali modifiche migliorative e che sono stati organizzati servizi integrativi durante le festività natalizie. Quest’anno – ha precisato – grazie anche a un accordo sindacale, è stato possibile mettere in campo 60 risorse aggiuntive il 25 dicembre 2024 e 80 tra il 31 dicembre 2024 e il 1° gennaio 2025.
Il bilancio di Amiat – ha proseguito – ha registrato nel 2021 un risultato netto di 15 milioni e 840 mila euro, nel 2022 di 13 milioni, nel 2023 di 5 milioni.
Nel 2022 Amiat ha effettuato 133 assunzioni di personale, 82 nel 2023, 78 nel 2024. I dipendenti di Amiat al 31 dicembre 2022 erano 1.655, al 31 dicembre 2024 erano 1.683.
Gli esposti e le segnalazioni – ha detto l’assessora – sono stati 30.395 nel 2022, 25.786 nel 2023, 31.906 nel 2024. Nel 2024 sono stati elevati 1.346 verbali ai condomìni torinesi per infrazioni al Regolamento sulla raccolta dei rifiuti.
Nel dibattito in Sala Rossa, DomenicoGarcea (Forza Italia) ha ribadito che non è una novità che Torino sia sporca, soprattutto nelle periferie, ora oggetto di immigrazione incontrollata, criminalità e spaccio di stupefacenti. I sedimi stradali – ha denunciato – sono spesso usati come bagni pubblici. Servono fatti concreti, con stanziamenti nei bilanci e azioni in sinergia con Amiat, per avere una città pulita e decorosa – ha concluso.
PinoIannò (Torino Libero Pensiero) avrebbe voluto una risposta più “politica” da parte dell’assessora, per capire come si comporterà l’Amministrazione in futuro. Nonostante gli utili di Amiat e l’aumento della Tari e nonostante gli sforzi della cittadinanza e l’impegno di molti volontari – ha detto – la città non è decorosa e vorrei sapere come intende intervenire l’assessora.
Anche GiuseppeCatizone (Fratelli d’Italia) ha domandato approfondimenti sulle strategie che intende adottare l’Amministrazione: la città non è pulita e il servizio va assolutamente migliorato – ha sostenuto. A fronte dell’aumento delle tariffe vorremmo anche un miglioramento della raccolta dei rifiuti e della gestione dei cassonetti, spesso sovraccarichi, sfruttando le nuove tecnologie per capire quando svuotarli – ha ribadito.
Per PierlucioFirrao (Torino Bellissima) i numeri – 33 milioni di utili di Amiat e quasi 100 mila segnalazioni in tre anni – confermano che la Città sta diventando sempre più sporca. Il sistema non funziona – ha affermato – ed è stata aumentata la Tari senza risolvere il problema. Ha quindi chiesto una revisione delle deleghe in Giunta per evitare “sovraccarichi” di alcuni assessori e arrivare ad avere soluzioni efficaci.
AndreaRussi (M5S) ha spiegato che anche il suo Gruppo ha sottoscritto l’interpellanza, che riguarda un tema che tocca la qualità della vita dei torinesi, che – ha detto – percepiscono la città sempre più sporca e meno curata. Servirebbero anche – ha proposto – interventi di sensibilizzazione e di educazione ambientale, un miglioramento della gestione delle eco-isole e più controlli e “foto-trappole” per contrastare comportamenti incivili.
Secondo FedericaScanderebech (Forza Italia) la percezione che hanno molti cittadini e cittadine è che Torino sia veramente sporca, con muri pieni di scritte, monumenti sporchi, mezzi in sharing che emergono dal verde e dal fiume, tanti escrementi di cani e poche aree a loro dedicate e poche multe, foglie ovunque, senza che si prevedano bidoni per lo sfalcio del verde, eco-isole dove l’immondizia si decompone attraendo topi e scarafaggi. È una Torino in cui non mi riconosco – ha affermato – ma non vedo alcuno sforzo per migliorarla.
FerranteDeBenedictis (Fratelli d’Italia) vorrebbe sapere se vi è la consapevolezza che le cose potrebbero andare meglio, anche a fronte di una maggiore percezione di sporcizia a fronte dell’aumento della tariffa. Occorre capire – ha detto – le cause che non possono essere imputate solo alla cittadinanza. Ha quindi criticato il mancato funzionamento di cassonetti ed eco-isole: occorre aumentare i passaggi e ci sono carenze e mancanze nella mappatura delle criticità – ha precisato. Se al termovalorizzatore va parte dei rifiuti differenziabili – ha detto – qualcosa non funziona. Dobbiamo agire con contromisure, partendo da quelle parti di città che hanno le maggiori criticità – ha concluso.
Per EnzoLiardo (Fratelli d’Italia) il porta a porta era la soluzione ottimale e nelle aree periferiche funzionava perfettamente. Se cittadine e cittadini sono messi nella condizione di fare la differenziata, la fanno – ha sostenuto. Facendo i conti, forse bisognava estendere il porta a porta, considerati i costi di cassonetti, tessere elettroniche e modifiche. Le eco-isole sono state la tomba della differenziata – ha sottolineato.
AmaliaSantiangeli (PD) ha confutato le tesi delle opposizioni. Le eco-isole sono state costose e hanno evidenziato criticità – ha chiarito – ma la Città ha dovuto dare seguito a una delibera approvata a pochi giorni dalle elezioni e i cassonetti intelligenti sono stati sperimentati, ma il sistema si è rivelato fallimentare. Questa interpellanza è importante – ha affermato – ma non è vero che la Città non faccia sforzi per garantire un servizio migliore, non per essere eletti, ma perché è giusto farlo.
SilvioViale (+ Europa, Radicali Italiani) ha riscontrato molta confusione negli interventi in aula, spiegando che la pulizia dei marciapiedi non riguarda il Comune. Occorre dire – ha aggiunto – che gran parte di cittadini e cittadine sono virtuosi, mentre uno zoccolo duro no. La campagna di sensibilizzazione del 2017 non ha avuto grandi risultati – ha spiegato – e serve la collaborazione di tutte e tutti. Bisogna però ricordare – ha precisato – che i turisti trovano Torino pulita e che la città ha dei problemi, ma non è così sporca come le opposizioni tendono a dire.
AnnaBorasi (PD) ha detto alle opposizione di occuparsi delle persone senza fissa dimora che ogni giorno sono in coda agli Uffici Immigrazione di corso Verona 4.
ClaudioCerrato (PD) ha rivendicato l’ampliamento della raccolta differenziata dei rifiuti, che arriverà a coprire tutti gli edifici, compreso Palazzo Civico, e la revisione del Piano per il centro storico. Ha quindi ricordato le continue interlocuzioni con Amiat, che hanno portato a un aumento dei passaggi per la raccolta straordinaria di rifiuti intorno alle eco-isole e degli interventi di domenica. Abbiamo chiesto di più all’Amiat e infatti l’utile dell’azienda è diminuito – ha spiegato. Il Piano dei rifiuti è in equilibrio e non servono nuovi impianti, ma eventualmente discuteremo dell’ampliamento del termovalorizzatore del Gerbido – ha concluso.
IvanaGarione (Moderati) ha elogiato l’azione politica dell’assessora Chiara Foglietta che ha portato a migliorare la gestione dei servizi Amiat rispetto all’inizio della Consiliatura. Anche i turisti, soprattutto quelli italiani, sono meravigliati per la buona pulizia della nostra città – ha detto, spiegando che però servirebbero interventi di educazione ambientale sulla raccolta differenziata.
Ci sono quartieri della città in cui ci sono molti problemi e l’attuale Amministrazione deve prendersi le proprie responsabilità, ma serve anche formare i cittadini e le cittadine a un corretto utilizzo delle eco-isole – ha ribadito DoroteaCastiglione (M5S).
Infine, nella replica, l’assessora ChiaraFoglietta ha evidenziato che la delibera del 2021 faceva una scelta sbagliata sulle eco-isole nel centro città e ha rivendicato di aver effettuato dei correttivi. Le eco-isole – ha spiegato – saranno destinate a Rebaudengo, Falchera e Regio Parco perché l’esperienza di San Salvario ha dimostrato che dove c’è sovrapposizione tra residenzialità e attività commerciale le eco-isole non funzionano.
Ha poi ricordato che i dati sulla raccolta differenziata dove ci sono le eco-isole sono uguali alle zone che ne sono sprovviste.
L’assessora ha quindi espresso la non piena soddisfazione per la percentuale di differenziata raggiunta, ma ha evidenziato i passi avanti fatti sulla comunicazione alla cittadinanza su rifiuti ingombranti, Raee e olii esausti.
(M.Q. – F.D’A.) – Ufficio Stampa Consiglio Comunale