La rassegna
“Io credo che il termine natura è sempre presente in ogni grande narratore”. A partire da questa affermazione di Italo Calvino, la rassegna “Pagine di natura” intende proporre – in modo prioritario ma non esclusivo – romanzi e saggi che, da prospettive diverse e con maggiore o minore centralità, hanno indagato il rapporto dell’uomo con un contesto naturale o in esso hanno ambientato la loro narrazione. Nei secoli, l’idea di ambiente e di relazione tra umano e naturale si è formata anche attraverso la letteratura, che si è misurata con le trasformazioni epocali del paesaggio, naturale e sociale, non solo in Italia. Porremo la nostra attenzione su alcuni interrogativi e parole chiave: tra questi, il paesaggio (percepito, rappresentato, salvaguardato, anche in relazione con quello interiore); la presunta centralità dell’uomo, il limite, la fragilità.
L’autore
Gabriele Di Fronzo (Torino, 1984) ha pubblicato nel 2016 il romanzo Il grande animale (Nottetempo; Premio Volponi Opera Prima, finalista al Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante), nel 2018 il saggio narrativo Cosa faremo di questo amore (Einaudi) e nel 2022 il romanzo La samurai (Marsilio). Nel 2018 è stato ospite dell’International Writing Program della Lu Xun Academy of Literature di Pechino e nel 2019 della Shanghai Writers’ Association. Un suo racconto è comparso nell’antologia Gli insaziabili (Nottetempo, 2019; tradotta in Cina per People’s Literature Publishing House).
Il libro
Sfinge (Einaudi, 2025, 207 pagine, Collana: Supercoralli)
Nel corso della sua lunga carriera, Matteo Lesables ha trasportato per le mostre e i musei di tutto il mondo sarcofagi, gioielli, statue, papiri, persino intere tombe, bighellonando solitario per camere d’albergo e serate di gala. Questo viaggio in cui accompagna in Cina l’antichissima Sfinge, fiore all’occhiello del museo di Torino, è l’ultimo incarico delicato prima di avviarsi verso il congedo. Ma una settimana a quelle latitudini è più rivelatoria e pericolosa di una vita intera: nel formicaio di Shanghai, Lesables incontra una donna. Qualcosa, nello sguardo, nel corpo e nei movimenti di Qi – «un’aria di malizia negli occhi che mi fa sospettare una certa dose di mistificazione anche nei discorsi più sinceri» – lo riporta al passato, a rimpianti e tenerezze che credeva di aver insabbiato per sempre. In particolare la presenza di quella donna gliene ricorda un’altra, Sara: l’amore perduto per orgoglio, o per poco coraggio, o perché a volte proprio non si ha la stoffa per essere felici. Insieme a Qi berrà più di un bicchiere di vino, osserverà un uragano abbattersi sulla città dalla finestra del suo hotel, nuoterà tra le antiche rovine della Grande Muraglia sommersa e – suo malgrado – si troverà al centro di un intrigo eco-terrorista. Quest’ultima trasferta, per Lesables, sarà l’occasione per spingere un po’ più lontano la solitudine a cui si è condannato, e onorare finalmente una promessa non mantenuta. Con una scrittura elegantemente malinconica, e uno sguardo disincantato e lucidissimo sul mondo, Gabriele Di Fronzo ci regala un romanzo che oscilla tra la dimensione intima e quella universale, tra il sentimento e il rigore, l’ironia e la commozione.
(Fonte: einaudi.it)
In collaborazione con Università delle Tre Età, Caselle T.se
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