L’assessore regionale al Patrimonio Gian Luca Vignale, con i componenti della Commissione Legalità del Consiglio regionale del Piemonte, si è recato oggi per un sopralluogo presso il Castello di Miasino (Novara).
I lavori di ristrutturazione continueranno e il bene verrà reso fruibile ed utilizzabile. La stima fatta è per una fine del cantiere entro il 2026. Per accelerare i tempi,a metà 2026 saranno avviate le procedure di gara per l’affidamento ad un soggetto gestore, in modo tale che alla conclusione dei lavori ci sia già una realtà capace di gestire le molte attività che questa struttura potrà ospitare.
Il Castello, infatti, diverrà un centro ricettivo, di ristorazione, ma anche capace di accogliere mostre, eventi e convegni. Le potenzialità del luogo, unitamente alla sua sostenibilità economica, ne faranno un centro di riferimento sotto il punto di vista sociale della comunità e del territorio.
I lavori di ristrutturazione, infine, permetteranno di restituire un bene non solo adeguato, ma anche con spazi rinnovati rispetto allo stato in cui la Regione lo ha ricevuto: un salone per i convegni, impianti completamente rinnovati, ascensore che ne consentirà un utilizzo completo anche a persone con difficoltà motorie.
“Il bene, confiscato alla mafia e di proprietà della Regione, è un simbolo da ridare alla collettività – ha affermato Vignale – Grazie all’investimento di circa 2 milioni di euro restituiremo alle comunità locali un bene più fruibile e interamente ristrutturato. Un altro esempio importante di valorizzazione del nostro territorio e del nostro patrimonio”.
Il compendio immobiliare, denominato Villa Solaroli o Villa Bretta ma noto come Castello di Miasino, sorge sulla collina fra Ameno e Miasino, in posizione panoramica sul Lago d’Orta e l’Isola di San Giulio. Proviene da confisca alla criminalità organizzata ai sensi della legge n. 575/1965 s.m.i. ed è di proprietà della Regione Piemonte dal dicembre 2015.
#miasino #castello #criminalitàorganizzata #beneconfiscato
