La piazzetta all’interno dell’area riqualificata dell’ex Diatto, la fabbrica produttrice di auto all’inizio del secolo scorso, con accesso da via Moretta 50, da questa mattina è intitolata a Maria Bongioannini, considerata pioniera dell’ingegneria torinese. Nata nel 1887, fu lei, infatti, la prima donna ingegnere in Italia a firmare i propri progetti e a lei si deve la trasformazione urbanistica del quartiere cittadino di San Paolo, proprio nell’area compresa tra le vie Frejus, Cesana, Moretta e Revello, con interventi di edilizia civile e industriale, per conto della stessa società Diatto.
“L’intitolazione a questa donna straordinaria è di grande valore simbolico, in un luogo dove il passato industriale di Torino si fonde con il suo futuro e le sue nuove vocazioni, ha evidenziato la Presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo. Dall’inizio del mandato, ha ricordato,ho cercato di dare attuazione alle intitolazioni capaci di traghettare la nostra toponomastica verso il traguardo del riequilibrio di genere, una meta ancora troppo lontana ma che ci consente però di riportare alla memoria un’altra perla nella preziosa collana di imprese che in questa città riconducono ai talenti femminili. Eccellenze che sono state capaci di cambiare la città materialmente e culturalmente, come ha fatto Maria Bongioannini. Ci piace pensare che questo possa essere di ispirazione e di incoraggiamento per tutte le altre donne che cercano di realizzarsi nell’ambito della cultura tecnica e scientifica. Si tratta di sfidare stereotipi persistenti, ha concluso la Presidente, così come Bongioannini accettò la sfida di firmare i suoi lavori rivendicando qualcosa di proprio, portandolo alla ribalta pubblica, senza il timore di affrontare la libera professione, quasi del tutto riservata ai colleghi uomini”.
“In questo spazio che oggi raccoglie vita, relazioni, percorsi di formazione, abbiamo voluto rendere omaggio a una donna che oltre cent’anni fa volle intraprendere un cammino insolito, complesso, solitario, quello dell’ingegneria e della progettazione, in un’epoca in cui questi ambiti erano quasi esclusivamente riservati agli uomini, ha sottolineato Francesca Troise, Presidente della Circoscrizione 3. A lei si deve la ridefinizione dell’identità di questa zona che nel secolo scorso è passata da centro produttivo a quartiere vivace, multiforme, oggi sede anche di realtà universitarie.Ricordare Bongioannini significa offrire un modello positivo, una strada percorribile per tutte quelle studentesse che amano le discipline scientifiche e che potranno vedere riconosciuto il proprio talento”.
Claudia De Giorgi, vicerettrice per le Pari opportunità, l’inclusività e la Qualità della vita del Politecnico di Torino ha portato il saluto del Rettore Stefano Paolo Corgnati.
Prima dello scoprimento della targa dedicata a Bongioannini, il pronipote Guido ha ricordato come la prozia si avviò alla libera professione, dopo la mancata assunzione in ambito pubblico, dovuta alla sua condizione di donna, pur essendosi classificata seconda in un concorso per quattro posti.
All’interno della stessa area si è svolta, poco più tardi, una seconda cerimonia per intitolare il giardino interno alla piazzetta Maria Bongioannini aJohn Lennon, cantante, musicista e storico fondatore dei Beatles.
Alla cerimonia erano presenti la sorella Julia Baird, la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, la presidente della Circoscrizione 3 Francesca Troise, il presidente dell’associazione Beatlemania Torino, Riccardo Corazza e il vicepresidente Alberto Pisci.
Negli interventi che si sono susseguiti durante la cerimonia, la nostalgia e il ricordo del grande musicista si sono mescolati con il richiamo all’attualità e alla richiesta di un mondo in pace, come lui stesso ha vaticinato in alcune delle sue canzoni più famose.
La sorella, esprimendo soddisfazione che la piazzetta sia stata destinata a giardino, ha insistito in modo particolare sull’aspetto della pace, invitando i giovani dello studentato Taurasia e quelli delle superiori (Santorre di Santarosa, Plana e Madre Mazzarello) presenti alla cerimonia ad approfittare di quel luogo per passare del tempo a riflettere, come capita in molti altri giardini sparsi nel mondo, dedicati a suo fratello.
Anche Troise nel sottolineare l’assonanza fra le opere di Lennon e il suo impegno per la pace, ha ricordato quanto sia attuale questo tema tanto caro all’artista inglese. Troise che ha poi definito Lennon: poeta, genio della musica, artista, l’uomo che ha dato voce ad un’intera generazione e ha segnato un’epoca insieme ai Beatles, cambiando il linguaggio della musica e contribuendo al cambiamento della cultura. Non solo canzoni ma un modo nuovo di vivere e pensare, guardare il mondo.
Per la presidente Grippo, questa mattina, con due diverse intitolazioni, la Città costruisce la propria identità celebrando la memoria e riconoscendo il valore di donne e uomini che hanno lasciato un’eredità tutt’altro che scontata. Se la piazzetta dedicata a Bongioannini rappresenta il simbolo potente di un’emancipazione femminile conquistata superando un’invisibilità imposta, con l’intitolazione a John Lennon un altro spazio urbano si lega ad un personaggio leggendario, icona della musica pop. Un artista a cui, invece, la visibilità non è mai mancata ma mai, dalla visibilità, si fece definire.
Punto di congiunzione fra i due capitoli del racconto odierno, per Grippo diventa così la notorietà come mezzo e non come fine. Quello che, nella carriera di Lennon, ha affrancato il suo personaggio dai capricci delle mode e ha lasciato passare il suo pensiero di generazione in generazione come un’eredità.
F.D’A. – M.L. – Ufficio stampa Consiglio Comunale
