Immagini, documenti storici e testimonianze di e per le donne che hanno lottato, con coraggio e determinazione, per il diritto all’istruzione, alla libertà di espressione e alla dignità, in Italia e nel mondo.
Se ne è parlato oggi al Salone del Libro di Torino nel corso di «Leggere e scrivere, una via per la qualità dell’esistere», che ha visto, tra le altre, la partecipazione toccante dell’attivista iraniana Ladan Kianikhansary. Visibilmente emozionata, ha raccontato le difficili condizioni delle donne nel suo Paese.
All’incontro, introdotto dall’assessore regionale alla Cultura e alle Pari opportunità Marina Chiarelli, sono intervenuti la storica Silvana Bartoli e la formatrice contro la violenza di genere Deborah Di Donna.
«La donna assume un ruolo sempre più centrale nella società – ha dichiarato Chiarelli – La testimonianza di Ladan Kianikhansary, che mi ha profondamente colpita, arriva da un contesto lontano, ma ci ricorda che anche in Italia il percorso verso il pieno riconoscimento dei diritti delle donne è ancora incompiuto. È fondamentale superare la paura, e in questo rientra anche la difesa coerente della libertà in ogni sua forma. A questo proposito, è importante riflettere anche sul significato simbolico del velo imposto alle donne».
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