Home bulletin istituzionaleCittà di Torino LA SALA ROSSA CONTRO LA LEGGE ANTI-PRIDE IN UNGHERIA

LA SALA ROSSA CONTRO LA LEGGE ANTI-PRIDE IN UNGHERIA

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Il Consiglio comunale esprime la sua preoccupazione per le norme di legge varate nel marzo scorso in Ungheria, inserite con alcune modifiche costituzionali il mese successivo, che vanno nel senso di limitare pesantemente la libertà di espressione e manifestazione, a cominciare dallo svolgimento del Pride, con il pretesto della “protezione dell’infanzia”.

Un atto inteso a colpire in primo luogo la comunità Lgbtqia+, negandole visibilità e cittadinanza politica, a partire dalla messa al bando, di fatto, di iniziative quali il Pride, che quest’anno terrà la sua 30ma edizione a Budapest. In ogni caso, sottolineano i sostenitori dell’ordine del giorno, si tratta di una pesante limitazione delle libertà democratiche di tutti, poiché si tratta di provvedimenti restrittivi che possono essere imposti a ogni iniziativa sgradita al governo: e questo in un Paese che fa parte dell’Unione Europea.

La Sala Rossa si associa quindi alle proteste elevate da 23 ambasciate internazionali a Budapest, iniziativa alla quale non si è associata l’Italia. Il documento, un ordine del giorno presentato in aula da Emanuele Busconi e sottoscritto da vari consiglieri e consigliere di maggioranza, ricorda che l’Unione Europea, della quale l’Ungheria è parte integrante, ha incluso la protezione delle persone LGBTI nei documenti giuridici fondamentali quali il trattato di Amsterdam (1997), la Carta dei diritti fondamentali (2000) e le direttive antidiscriminazione.

Il sindaco e la giunta di Torino, città che ospiterà l’Euro Pride 2027, sono invitati a inviare l’ordine del giorno approvato in aula al Consiglio dei Ministri e, in particolare, alla Presidente del Consiglio, chiedendo un impegno formale da parte del nostro Paese nel non restare indifferente di fronte alla limitazione del diritto di riunione e manifestazione in Ungheria.

Prima della votazione, i consiglieri Diena, Ciampolini, Patriarca, Cerrato e Viale, oltre al presentatore Busconi e all’assessore Rosatelli, sono intervenuti – con sfumatura diverse – a favore dell’Ordine del giorno. Da parte loro i consiglieri di minoranza intervenuti hanno espresso la loro contrarietà, Firrao definendo l’atto non adeguato alle competenze di un Consiglio comunale, Ricca e Catizone ricordando come l’Ungheria abbia un governo democratico e legittimato da libere elezioni.

(C.R. – Ufficio stampa del Consiglio comunale)

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