Negli ultimi giorni si stanno moltiplicando gli articoli e i post su facebook riguardo il data center hyperscale che dovrebbe sorgere a Caselle. Il condizionale è d’obbligo… Ricordiamo tutti il centro commerciale, dato per certo e mai realizzato, mentre altre località, come Settimo, partite molto dopo, oggi ne hanno addirittura in abbondanza.
Ma torniamo alla questione principale: cos’è davvero un data center?
Oggi ce lo descrivono come una manna dal cielo, il futuro di Caselle e persino del mondo. Ma è realmente così?
Questo è un piccolo articolo senza pretese, frutto in parte dell’esperienza professionale e in parte della semplice curiosità. Proviamo a partire da una domanda fondamentale, quella che interessa davvero i cittadini, al di là di giochi politici e interessi economici: quali benefici porterà questa scelta per me, per i miei figli e per i miei nipoti?
E, al contrario, quali problematiche ambientali potrebbero sorgere in futuro? In altre parole, i vantaggi supereranno gli svantaggi? E soprattutto, questi vantaggi saranno distribuiti equamente?
Iniziamo questa riflessione senza alcuna pretesa di verità assoluta. Mi scuso per eventuali errori, considerando che questo articolo è stato scritto velocemente in un paio d’ore di tempo libero, con l’unico intento di condividere alcune conoscenze che potrebbero risultare utili. Alla fine, ognuno ragiona con la propria testa, con le proprie tasche e, perché no, anche seguendo i consigli delle proprie amicizie.
Le Figure Professionali in un Data Center Hyperscale da 150.000 m² ad Alta Automazione
Negli ultimi anni, i data center hyperscale sono diventati il cuore pulsante dell’infrastruttura digitale globale. Aziende come Google, Amazon, Microsoft e Facebook (META) gestiscono enormi centri di elaborazione dati, capaci di supportare miliardi di utenti in tutto il mondo.
Il data center hyperscale che dovrebbe sorgere a Caselle, con una superficie di 150.000 metri quadrati, sarà una struttura di nuova concezione e ad alta automazione. Questo significa che, pur richiedendo una forza lavoro altamente specializzata, l’uso di intelligenza artificiale e robotica ridurrà il numero di dipendenti necessari rispetto a un centro meno automatizzato.
Ecco le figure professionali chiave e il numero stimato di addetti.
Mi scuso per i termini informatici, ma si è cercato di fornire una spiegazione il più chiara possibile per facilitarne la comprensione.
Le principali figure professionali
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Data Center Engineer
Responsabili della progettazione, implementazione e manutenzione dell’infrastruttura del data center. Devono garantire che i server, i sistemi di raffreddamento e l’alimentazione siano sempre operativi. -
Network Engineer
Si occupano della configurazione, monitoraggio e manutenzione della rete del data center, assicurandosi che i dati fluiscano senza interruzioni e con la massima sicurezza. -
Cloud Architect
Progetta e gestisce l’architettura cloud che sfrutta le risorse del data center. Deve avere conoscenze approfondite su piattaforme come AWS, Azure e Google Cloud. -
Security Engineer
I data center hyperscale sono bersagli di attacchi informatici. Gli ingegneri della sicurezza implementano protocolli di difesa avanzati, monitorano le minacce e gestiscono eventuali incidenti di sicurezza. -
DevOps Engineer
Ottimizzano i processi di sviluppo e gestione delle applicazioni all’interno del data center, implementando l’automazione e il Continuous Integration/Continuous Deployment (CI/CD). -
System Administrator
Configurano e gestiscono server, sistemi operativi e software aziendali, garantendo l’affidabilità e le prestazioni dei sistemi. -
Facility Manager
Gestiscono l’infrastruttura fisica del data center, inclusi impianti elettrici, raffreddamento e gestione dello spazio. -
AI/Machine Learning Engineer
Sviluppano modelli predittivi per migliorare le operazioni del data center attraverso intelligenza artificiale e machine learning. -
Data Scientist
Analizzano metriche di utilizzo e performance per migliorare le strategie operative. -
Operations Technician
Supportano quotidianamente le operazioni del data center, gestendo la manutenzione hardware e il monitoraggio delle performance. -
Compliance & Risk Analyst
Assicurano che il data center operi in conformità con le normative locali e internazionali, garantendo la protezione dei dati e la continuità operativa.
Come potete notare, si tratta di figure altamente specializzate, che abbondano a Caselle… o forse no.
Proviamo a far elaborare un calcolo all’intelligenza artificiale per stimare quante di queste figure professionali siano effettivamente presenti oggi in un data center con la tecnologia attuale e le dimensioni previste per il progetto. Tuttavia, va considerato che, quando il data center sarà completato, saranno passati diversi anni e le tecnologie saranno ancora più avanzate, influenzando ulteriormente il numero e la tipologia di personale necessario. L’evoluzione tecnologica porta inevitabilmente a una riduzione del personale. Di conseguenza, possiamo già prevedere che queste stime saranno probabilmente sovradimensionate rispetto alla realtà futura.
Quanti lavoratori serviranno realmente?
Ruolo | Numero Stimato |
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Data Center Engineers | 20-40 |
Network Engineers | 15-25 |
Cloud Architects | 10-20 |
Security Engineers | 8-15 |
DevOps Engineers | 12-25 |
System Administrators | 15-30 |
Facility Managers | 8-15 |
AI/Machine Learning Engineers | 8-15 |
Data Scientists | 5-10 |
Operations Technicians | 30-60 |
Compliance & Risk Analysts | 5-12 |
Totale stimato: 150 – 250 dipendenti
Chi ne beneficerà realmente?
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Grandi aziende IT, in primis piemontesi → Avranno accesso a un’infrastruttura all’avanguardia, con connessioni rapide e costi operativi ridotti.
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Lavoratori altamente qualificati in tutta Italia → Il mercato del lavoro si arricchirà di nuove opportunità per ingegneri informatici, esperti di sicurezza e specialisti di rete. Tuttavia, trattandosi di figure altamente specializzate, scordiamoci la prassi del “passaparola”: in questo settore non funziona il classico meccanismo di “dare il proprio CV all’amico, che poi lo passa a qualcun altro”.
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Economia locale → Servizi collegati, come alloggi, trasporti e ristorazione, potrebbero beneficiare della presenza di nuovi professionisti sul territorio. In teoria, questi lavoratori avranno bisogno di una casa, dovranno mangiare, fare la spesa e, in molti casi, avranno una famiglia.
Tuttavia, si potrebbe applicare lo stesso ragionamento che mi è stato fatto per giustificare la mancata candidabilità per la residenza universitaria al Baulino: “A Caselle non c’è nulla, questi dormirebbero solo qui e poi andrebbero sempre a Torino, dove ci sono più servizi, In fondo, Torino dista pochi km!”
Anche in questo caso, quindi, è plausibile che molti lavoratori scelgano di vivere e usufruire dei servizi nel capoluogo, spostandosi a Caselle solo per il lavoro. Dopotutto, quanti di noi prendono il treno ogni giorno per lavorare a Torino e poi rientrano a casa alle 17?
Infine, ci potrebbero essere vantaggi concreti nella fase di costruzione, ma solo temporaneamente. Anche se l’appalto verrà probabilmente assegnato a qualche grosso gruppo italiano o estero, queste aziende avranno bisogno di alloggi vicino al cantiere. Tuttavia, una volta terminata la costruzione, il personale impiegato si sposterà altrove, e l’impatto economico locale si ridurrà drasticamente.
Vantaggi legati alla fase di costruzione
Uno dei momenti in cui l’economia locale potrebbe realmente beneficiare della presenza del data center è durante la fase di costruzione. Un progetto di tale portata richiederà un notevole numero di operai, tecnici e ingegneri, creando un indotto temporaneo ma significativo per Caselle.
Il costruttore o il consorzio di aziende avranno bisogno di una logistica efficiente per ospitare i lavoratori impiegati nel cantiere. In questo contesto, la richiesta di alloggi, ristorazione e servizi locali potrebbe aumentare, generando un impatto positivo sul territorio, seppur limitato alla durata dei lavori.
Oltre agli alloggi temporanei, è possibile che le imprese coinvolte si appoggino anche alla manodopera locale, offrendo opportunità di impiego a tecnici, operai e di aziende edili presenti in zona per determininati lavori. Tuttavia, sarà importante capire quale percentuale della forza lavoro sarà realmente locale e quante opportunità economiche verranno invece assorbite da aziende e lavoratori esterni.
In sintesi, sebbene l’impatto positivo sulla comunità possa essere temporaneo, la fase di costruzione rappresenta comunque un’opportunità per Caselle di trarre vantaggio, almeno nel breve termine, dall’arrivo di un’infrastruttura di questa portata.
Miglioramento della logistica, delle strade e dei collegamenti
La costruzione di un data center hyperscale non è solo un’opera edilizia, ma comporta anche la realizzazione di infrastrutture essenziali per il suo funzionamento. Questo significa che sarà necessario costruire o potenziare strade, collettori per l’acqua, linee ad alta tensione e dorsali per la connettività internet.
Questi interventi avranno inevitabili ricadute su Caselle, migliorando in parte la logistica e i collegamenti. Tuttavia, è importante sottolineare che la maggior parte di queste opere verrà realizzata per soddisfare le esigenze del data center, più che per quelle della cittadinanza.
Impatto sulle infrastrutture locali
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Strade e viabilità → Il traffico legato alla costruzione e alla futura manutenzione della struttura potrebbe richiedere nuove arterie stradali o il potenziamento di quelle esistenti. Questo potrebbe migliorare la viabilità locale, ma al tempo stesso generare un aumento del traffico pesante, con possibili disagi per i residenti.
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Collettori idrici → Un data center necessita di ingenti quantità d’acqua per i sistemi di raffreddamento. Questo potrebbe portare alla costruzione di nuove infrastrutture per la gestione dell’acqua, con possibili benefici per la rete idrica locale. Tuttavia, c’è il rischio di un maggiore consumo di risorse, con conseguente riduzione della disponibilità d’acqua per i cittadini, specialmente in periodi di siccità.
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Linee elettriche ad alta tensione → Il fabbisogno energetico di un data center è enorme, il che comporterà la realizzazione di nuove linee ad alta tensione per garantire un’alimentazione stabile. Se ben progettate, queste infrastrutture potrebbero migliorare anche la distribuzione dell’energia sul territorio, ma non è garantito. Il rischio è che l’energia sia destinata principalmente al data center, con poche ricadute positive per i cittadini.
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Dorsali internet → Un’infrastruttura di questo tipo richiede connessioni ultraveloci e affidabili, portando all’installazione di nuove dorsali in fibra ottica. Questo potrebbe migliorare la qualità della connettività per le imprese locali e i cittadini, a patto che l’accesso venga reso disponibile anche per loro.
Conclusione: le infrastrutture saranno un vantaggio per tutti?
Le nuove opere infrastrutturali miglioreranno sicuramente la rete logistica e tecnologica di Caselle, ma resta un grande interrogativo:
I benefici saranno realmente fruibili dalla comunità o rimarranno limitati all’uso esclusivo del data center?
Se questi interventi verranno integrati in un piano di sviluppo più ampio, potrebbero rappresentare un’opportunità di crescita per tutto il territorio. In caso contrario, Caselle potrebbe ritrovarsi con infrastrutture di alto livello, ma con pochi vantaggi concreti per i suoi abitanti e potenziali svantaggi legati al consumo di risorse.
Infine, uno dei vantaggi che la politica locale sta presentando come sicuro per Caselle è la possibilità che molte aziende decidano di avvicinarsi al data center per beneficiare di una maggiore velocità di connessione.
Ma è davvero così? Sfatiamo questo mito.
Perché le aziende IT non si spostano fisicamente nei pressi dei data center hyperscale?
Molti pensano che la presenza di un data center hyperscale possa attrarre aziende IT nelle sue immediate vicinanze. Tuttavia, nella realtà, le aziende non hanno bisogno di trasferirsi fisicamente vicino a un data center per trarne vantaggio. Vediamo perché.
1. Connessioni ad alta velocità
Le moderne infrastrutture di rete offrono latenze minime e velocità elevatissime, permettendo alle aziende di connettersi a un data center da qualsiasi parte del mondo senza perdita di prestazioni. Questo significa che non è necessario avere gli uffici accanto al data center per usufruire dei suoi servizi.
2. Modelli Cloud e Edge Computing
I data center hyperscale forniscono servizi cloud (IaaS, PaaS, SaaS), consentendo alle aziende di spostare i propri dati e le proprie operazioni nel cloud invece di utilizzare hardware locale. Questo elimina la necessità di avere una sede fisica nelle vicinanze.
3. Efficienza operativa
Oggi le aziende possono esternalizzare la gestione della loro infrastruttura IT direttamente ai provider cloud, evitando di investire in costose strutture fisiche. Questo permette ai team di lavorare da qualsiasi parte del mondo, senza bisogno di trasferirsi vicino a un data center.
4. Edge Computing e Hybrid Cloud
Molte aziende adottano soluzioni ibride che combinano l’uso del cloud con infrastrutture locali (on-premise) o con il modello di edge computing, che consente di gestire dati e processi critici in prossimità dell’utente finale. Questo permette alle imprese di mantenere il controllo su dati sensibili senza la necessità di avvicinarsi fisicamente a un data center.
5. Servizi IT e cloud gestiti direttamente dai data center
Le aziende che necessitano di spazio nei data center non spostano il loro personale, ma operano attraverso modelli di colocation (affittando sezioni del data center) o utilizzano servizi cloud interamente gestiti dal personale del data center stesso.
Conclusione: non è come un’industria manifatturiera
A differenza di un’industria automobilistica, dove ha senso che i fornitori siano fisicamente vicini agli stabilimenti di produzione per motivi logistici, le aziende IT non hanno questo vincolo.
L’infrastruttura di rete avanzata e il modello cloud permettono loro di operare da qualsiasi luogo nel mondo, massimizzando i vantaggi offerti dai data center hyperscale senza bisogno di un trasferimento fisico.
Problematiche ambientali e impatti sulla comunità
Un data center hyperscale è un’infrastruttura di altissima tecnologia, ma il suo impatto ambientale e sociale può essere significativo. Nonostante i benefici economici, è fondamentale valutare anche i costi ambientali e le ricadute sulla comunità locale.
Vediamo i principali problemi che potrebbero sorgere con l’arrivo di un data center di grandi dimensioni.
1. Elevato consumo energetico: quanta elettricità serve?
Un data center hyperscale richiede enormi quantità di energia per far funzionare i suoi server, che devono essere operativi 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Quanto consuma un data center?
- Un data center di grandi dimensioni può consumare quanto una città di 100.000 abitanti.
- Alcuni data center, come quelli di Google e Microsoft, stanno passando alle energie rinnovabili, ma il problema rimane: quanta energia sarà effettivamente disponibile per la comunità locale?
- Un esempio attuale è il caso dei data center in Irlanda, dove il governo ha dovuto limitare la costruzione di nuovi centri perché stavano prosciugando la rete elettrica nazionale, mettendo a rischio l’approvvigionamento per i cittadini e le imprese locali.
➡️ A Caselle, il rischio è che una parte consistente della fornitura elettrica venga riservata al data center, con possibili conseguenze sulla rete locale.
2. Consumo di acqua per il raffreddamento: da dove arriverà?
I server producono calore e devono essere costantemente raffreddati. Il metodo più utilizzato è il raffreddamento ad acqua, che può avere un impatto pesante sulle risorse idriche della zona.
Esempi reali:
- Olanda: alcuni data center di Microsoft e Google hanno consumato più acqua del previsto, mettendo in crisi le risorse idriche delle comunità locali.
- Arizona (USA): a causa della siccità, è stata sollevata una forte protesta per il consumo eccessivo di acqua da parte dei data center.
➡️ A Caselle, il problema sarà capire da dove arriverà l’acqua necessaria per il raffreddamento e se questo influenzerà le riserve idriche locali, specialmente in estati sempre più calde e secche.
3. Impatto paesaggistico e urbanistico: cosa cambierà nel territorio?
Un data center non è un ufficio moderno, ma un enorme capannone industriale con un’estetica poco accattivante. Oltre al consumo di suolo, ci sono altri problemi da considerare.
Effetti sulla comunità locale:
- Aumento del traffico pesante: Durante la costruzione e per la manutenzione futura, i camion e i veicoli tecnici potrebbero intensificare il traffico locale, causando disagi ai residenti.
- Emissioni di CO₂ dai generatori di backup: I data center devono avere generatori diesel di emergenza in caso di blackout, che possono contribuire all’inquinamento dell’aria.
- Rumore costante: I sistemi di raffreddamento e le ventole dei server possono generare un rumore continuo giorno e notte.
➡️ A Caselle, bisognerebbe valutare attentamente se e come queste problematiche influenzeranno la qualità della vita dei residenti.