Presentati ieri sera a Spinetta Marengo, frazione di Alessandria, i risultati in forma aggregata delle analisi su alcuni volontari residenti entro 500 metri dal polo chimico ed arruolati tra novembre e dicembre per valutarne l’eventuale concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) nel sangue.
Come ha sottolineato l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi • Piemonte in Testa, “massima trasparenza e piena condivisione. Questi i due impegni che ho preso e che intendo perseguire con determinazione. Per questo motivo sono qui, la quarta volta in cinque mesi, per ribadire ancora una volta ciò che ho confermato coi fatti. Avevo promesso, appena insediato, che avrei preso in mano direttamente la problematica di Spinetta Marengo e così ho fatto, creando una task force composta da tecnici e professionisti sanitari di indiscussa fama e avviando in brevissimo tempo un biomonitoraggio, a cui mi sono sottoposto anch’io come impegno personale, che potesse analizzare le eventuali concentrazioni di Pfas nel sangue di chi vive nei pressi del polo chimico. E questa sera siamo qui a condividere, in piena trasparenza, i risultati delle prime 135 analisi, senza nascondere o tacere nulla. Anzi, annunciando anche le modalità di presa in carico dei cittadini e di proseguimento del biomonitoraggio».
In questa prima fase, che si è svolta dal 23 novembre al 13 dicembre, sono stati effettuati 135 prelievi utili per testare l’organizzazione del sistema, il coordinamento con il laboratorio analisi di Torino e l’adesione al biomonitoraggio, che si è svolta attraverso contatti telefonici ai residenti nella fascia fino a 500 metri dallo stabilimento, sorteggiando la lettera iniziale del cognome da cui partire.
In generale, i risultati evidenziano una concentrazione di Pfas nel sangue inferiore rispetto ai risultati del primo monitoraggio svolto sui residenti o lavoratori in aziende agricole dove sono state trovate matrici vegetali e animali contaminate. Nel biomonitoraggio effettuato ad inizio 2024 su 29 soggetti, circa il 20% aveva Pfas, per i quali sono stati definiti valori soglia su base scientifica, maggiori di 20 ng/ml, mentre nei risultati dei 135 prelievi effettuati tra novembre e dicembre (residenti maggiorenni entro 500 m dal polo chimico) tale percentuale è quasi dimezzata (11% circa). Dalle analisi dei 135 soggetti arruolati emerge che circa l’83% delle persone riporta concentrazioni di Pfas per i quali sono stati definiti valori soglia (somma di Pfas storici di cui sono noti gli effetti sulla salute) compresa tra 2 e 20 ng/ml (microgrammi per litro), l’11% hanno una concentrazione di Pfas normati superiore alla soglia di 20 ng/ml, e il 5% hanno una concentrazione di Pfas normati inferiore alla soglia di 2 ng/ml.
Su www.regione.piemonte.it/pfas sono disponibili maggiori informazioni sull’inquinamento da Pfas e sulle attività di monitoraggio e limitazione del rischio.
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