Il Consiglio comunale ha approvato, questo pomeriggio, un ordine del giorno presentato da Andrea Russi, che invita l’Amministrazione a proporre al Parlamento di adottare una normativa adeguata sul salario minimo, e una mozione firmata da Claudio Cerrato, riguardante l’istituzione di un salario minimo orario per i lavoratori impegnati in aziende con appalti per il Comune di Torino.
In particolare, il documento del capogruppo del MoVimento 5Stelle, approvato con 24 voti favorevoli e 2 astenuti, invita Sindaco e Giunta a sollecitare la calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo «Disposizioni per l’istituzione del salario minimo», depositata il 30 aprile del 2024 presso la Corte Suprema di Cassazione, con l’obiettivo di arrivare in tempi rapidi all’approvazione di una legge in materia di salario minimo.
Sindaco e Giunta sono poi invitati a sostenere, in tutte le le sedi opportune, quegli atti e quelle misure che prevedono l’istituzione del salario minimo orario per i lavoratori pubblici e privati oltre a promuovere confronti istituzionali con esponenti politici, associazioni, sindacati e realtà imprenditoriali per esporre i dati e le motivazioni che rendono l’approvazione di questa legge prioritaria per il nostro Paese.
Il documento, presentato dal capogruppo del Partito Democratico Claudio Cerrato, impegna invece il sindaco e la Giunta ad introdurre quale precondizione obbligatoria da inserire nel testo di tutti gli appalti comunali, che in futuro i lavoratori impegnati da aziende aggiudicatarie di un appalto del Comune di Torino, dovranno avere, con la verifica puntuale delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, un salario minimo di 9 euro lordi l’ora.
Come ha spiegato Cerrato, presentando il documento, la mozione nasce per proseguire una battaglia già iniziata a livello nazionale da alcuni partiti e prende lo spunto dall’articolo 36 della Costituzione, che recita: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Il salario minimo, una realtà già consolidata in 22 Paesi europei su 27, consentirebbe inoltre a migliorare la qualità della vita per le persone con redditi più bassi, stimolare l’economia locale e ridurre le disuguaglianze economiche all’interno di una comunità.
La mozione di Cerrato è stata approvata all’unanimità modificata da un emendamento di Emanuele Busconi e uno di Andrea Russi. Quello di Busconi impegna la Città a rivedere quanto prima i protocolli sugli appalti siglati con le OOSS comparativamente più rappresentative per adeguarli alla nuova normativa e a prevedere nella formula della valutazione dell’offerta meccanismi che incentivino al rispetto concreto della retribuzione minima oraria e, più in generale, a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare al lavoratore e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
Il consigliere di Sinistra Ecologista chiede inoltre di inserire nei contratti di affidamento oltre agli accordi sindacali anche accordi in merito all’attuazione di clausole sociali di cui all’art. 57 del Codice dei contratti pubblici, allo scopo di considerare la violazione di tali accordi alla stregua di inadempimento contrattuale.
L’emendamento di Andrea Russi impegna invece Sindaco e Giunta a fornire orientamenti ai rappresentanti di nomina comunale all’interno degli enti e delle società partecipate del Comune di Torino, con l’obiettivo di sostenere e promuovere l’introduzione di un salario minimo orario di almeno 9 euro per tutti i lavoratori coinvolti negli appalti di queste aziende.
(ML) Ufficio stampa Consiglio comunale