Il Consiglio comunale ha aderito al Manifesto per Torino città danzante. Lo ha deciso questo pomeriggio, approvando in Sala Rossa una mozione che ne riconosce il valore sociale e condivide lo spirito che il manifesto rappresenta.
Il documento, presentato in Aula dalla presidente Maria Grazia Grippo, impegna il Sindaco e la Giunta a predisporre le condizioni ideali per consentire la concreta applicazione degli indirizzi programmatici indicati nel manifesto. Gli stessi indirizzi dovranno poi trovare una effettiva corrispondenza nelle politiche di inclusione, di benessere e di promozione della socialità che l’Amministrazione progetterà di mettere in campo.
Nel presentare la mozione, Grippo ha sottolineato come, negli ultimi anni, Torino si sia caratterizzata per l’aumento considerevole di scuole e praticanti e di social dance, balli di coppia e balli di gruppo che, l’anno scorso, hanno contribuito a realizzare la prima edizione di Balla Torino social dance, evento che ha animato spazi pubblici, gallerie storiche, mercati, periferie, ospedali, residenze per anziani, scuole e sale da ballo.
Protagonisti di quella manifestazione sono stati cittadini, scuole di ballo e associazioni che, nei mesi scorsi, hanno elaborato il manifesto quale guida programmatica e di intenti per un progetto che consenta la realizzazione di una comunità consapevole di ballo e danza partecipata.
L’inizio di un percorso verso una città dove le attività coreutiche vengono agevolate, sostenute e promosse e dove la danza sociale è diffusa tra le persone e nel quotidiano perché, come sostiene il manifesto, una città che balla è più inclusiva, sana, aperta, giusta e felice
Nel dettaglio, questi sono i nove punti indicati nel Manifesto per Torino città danzante: la formazione; la filiera professionale e imprenditoriale; lo spazio pubblico; il ballo come cura e ben-essere; il patrimonio artistico; le attività culturali; lo sport, il superamento delle barriere; il ballo senza confini; un centro coreografico diffuso e la casa del ballo e della musica; un’altra vocazione turistica per Torino.
(ML) Ufficio stampa Consiglio comunale