«Un patto etico per la #montagna che funga da bussola per gli istituti di credito, per trovare soluzioni che non penalizzino ulteriormente le terre alte del Piemonte»: è la proposta avanzata dall’assessore Marco Gallo durante l’incontro convocato in Regione sui paesi di montagna senza banche con Abi e Uncem
Durante l’incontro l’assessore Gallo ha reso noto uno studio dell’Osservatorio della montagna che è la fotografia più recente della mappa del credito in Piemonte.
Il confronto tra i dati della Banca d’Italia dal 2015 al 2023 per rappresentare l’evoluzione della “desertificazione bancaria”, dimostra che il fenomeno è diffuso al resto d’Italia ma in Piemonte complice l’alto numero di Comuni (1.181): su 489 paesi di montagna quelli privi di sportelli sono 369, pari al 75,5%, come dire tre su quattro. Nel 2015 la percentuale si fermava al 62,2%.
Altri numeri: i paesi dotati di sportelli nelle terre alte sono 120 contro i 185 di nove anni fa, tanto che ad oggi la percentuale media di sportelli per comune nell’area montana si è ridotta allo 0,44% dallo 0,73% del 2015. Nella sostanza gli abitanti che non possono contare neanche su un bancomat nel loro paese sono 237.000 contro i 138.000 di sette anni prima.
Quanto la montagna sia penalizzata lo si capisce anche da un altro dato: nel resto del Piemonte il 48% dei Comuni è coperto da almeno una filiale mentre 65 Comuni delle terre alte hanno perso il servizio. E la tendenza non sembra arrestarsi.
«La contrazione di questi servizi pubblici contribuisce ad aggravare i disagi per i residenti, non incoraggia l’attrattività imprenditoriale e disincentiva la residenzialità. Tre effetti che noi vogliamo contrastare per rilanciare davvero la montagna piemontese», commenta l’assessore Gallo.
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