Le tematiche dell’affido sono state al centro della seduta del 28 giugno 2024 della Quarta Commissione, presieduta da Vincenzo Camarda (PD).
C’è la necessità di implementare i servizi in città e di recuperare le buone pratiche in materia di affidi, adozioni e accoglienza, nelle quali Torino è sempre stata tradizionalmente all’avanguardia – ha dichiarato in apertura di seduta il presidente Camarda.
Alfrida Tonizzo, presidente dell’associazione Anfaa ha evidenziato che sempre di più i minori vengono affidati con provvedimento del Tribunale dei minorenni (in circa l’80% dei casi), mentre andrebbero promossi gli affidamenti consensuali – ha affermato – disposti dai Servizi, d’intesa con le famiglie d’origine.
Ha quindi spiegato che è necessaria una preparazione adeguata per le famiglie che accolgono bambine e bambini e che serve però – ha aggiunto – che vengono supportate e sostenute anche le famiglie di origine, intervenendo tempestivamente, per facilitare la possibilità di “rientro”.
La situazione non è facile però – ha sottolineato – perché dopo i fatti di Bibbiano c’è un clima di diffidenza e di paura nei confronti di ogni allontanamento, che non va considerato un intervento punitivo, ma di protezione per i bambini e le bambine.
Sarebbe opportuno – ha dichiarato Alfrida Tonizzo – che venissero varate Linee guida regionali che, sulla scorta delle indicazioni nazionali, indichino la “rotta” e prevedano adeguati finanziamenti, per non mandare le famiglie affidatarie allo sbaraglio.
Anche Giuseppe Tedesco dell’associazione Famiglie Comunità ha rimarcato la difficoltà nel trovare nuove famiglie affidatarie e ha chiesto al Comune di Torino di adeguare prestazioni e tariffe, ferme da anni, per favorire supporti idonei, ad esempio per servizi di psicologia, neuropsichiatria e logopedia.
Nel dibattito in Commissione, Pierino Crema (PD) ha denunciato il frequente tentativo di “criminalizzare” le famiglie che accolgono e gli operatori dei servizi e l“atteggiamento tiepido” al riguardo da parte dell’attuale Amministrazione. Ha quindi annunciato la predisposizione di un documento, anche per chiedere di aggiornare la Dgr regionale.
Amalia Santiangeli (PD) ha chiesto approfondimenti sull’affidamento dei minori stranieri non accompagnati.
La Città di Torino deve ritornare ai livelli di eccellenza che aveva in precedenza, anche se continuano le campagne mediatiche denigratorie – ha dichiarato Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS).
Il sistema di welfare è in crisi, sia come impostazione che come finanziamenti, e bisogna quindi intervenire in modo strutturale – ha ribadito Anna Borasi (PD), che ha poi proposto di organizzare un convegno in autunno in cui possono confrontarsi Istituzioni, a tutti i livelli, e associazioni.
Asl e Servizi sociali sono in situazioni drammatiche dopo i ripetuti tagli e anche le scuole hanno difficoltà a trovare con chi confrontarsi per supportare i minori in affidamento e adozione – ha aggiunto Lorenza Patriarca (PD).
Bisogna tornare a investire e ad avere fiducia, anche comunitaria, nello strumento dell’affido – ha evidenziato Tiziana Ciampolini (Torino Domani), proponendo di attivare Tavoli di lavoro e co-progettazione con le famiglie affidatarie.
Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) ha criticato il processo decisionale che porta all’affidamento, che dovrebbe essere più partecipato e coinvolgere anche psicologi ed educatori, non lasciando le decisioni soltanto ai Servizi Sociali.
Angelo Catanzaro (PD) ha domandato se ci siano stati cambiamenti dopo l’entrata in vigore della legge sull’“allontanamento zero”.
Luca Pidello (PD) ha sottolineato le complessità gestionali che devono affrontare le famiglie. L’affidamento – ha detto – sta diventando “eroico”.
Massimiliano Quirico
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