La recente indagine condotta dall’IISS Des Ambrois di Oulx ha portato alla luce un aspetto cruciale dell’economia di montagna: il divario crescente tra le imprese che lottano per trovare lavoratori e l’aumento del fenomeno NEET (Not in Education, Employment, or Training). Questa ricerca, realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, ha evidenziato la necessità di riconsiderare il rapporto tra i giovani e i mestieri tradizionali della montagna, con l’obiettivo di ridurre il tasso di disoccupazione giovanile e garantire un futuro sostenibile per le comunità montane, in particolare nell’Alta Val di Susa.
L’indagine, un’analisi approfondita della situazione
Lo studio condotto dall’Istituto Des Ambrois ha coinvolto un’ampia gamma di attori, dalle piccole imprese alle istituzioni educative, per comprendere le sfide e le opportunità legate all’occupazione giovanile nelle zone montane. Attraverso interviste e laboratori, è emerso un quadro complesso ma promettente: se da un lato i giovani mostrano scarsa conoscenza delle opportunità di lavoro offerte dalla montagna, dall’altro le imprese sono aperte all’innovazione e alla collaborazione per affrontare le sfide del mercato del lavoro contemporaneo.
Le conclusioni dell’indagine mettono in luce diversi ostacoli che ostacolano l’inclusione lavorativa dei giovani, tra cui la mancanza di conoscenza delle opportunità di lavoro e la resistenza nei confronti dei mestieri tradizionali della montagna. Tuttavia, emerge anche un terreno fertile per la collaborazione e l’innovazione, con proposte concrete per creare percorsi formativi mirati e favorire l’inclusione lavorativa, sia per i giovani italiani che per i giovani stranieri.
Le proposte pilota per l’inclusione lavorativa
Basandosi sui risultati dell’indagine condotta, sono stati sviluppati due percorsi formativi pilota, con l’obiettivo di offrire ai giovani opportunità concrete di formazione pratica e inserimento nel mondo del lavoro, adattate alle specifiche esigenze del contesto montano.
Il primo percorso, denominato “Riparto dall’alto“, si propone di coinvolgere 10 giovani dotati di competenze linguistiche italiane in un programma intensivo della durata di 6 settimane, per un totale di 200 ore. Questo corso prevede una fase iniziale di formazione teorica seguita da un periodo di stage pratico presso aziende locali. I partecipanti avranno la possibilità di scegliere tra tre profili professionali focalizzati sulle esigenze del mercato del lavoro dell’Alta Val di Susa:
Manutentore del verde: questo profilo professionale si concentra sulla gestione sostenibile delle risorse naturali, con un’enfasi particolare sulla manutenzione e la cura degli spazi verdi e delle infrastrutture turistiche. I partecipanti acquisiranno competenze pratiche nell’ambito della potatura, dell’irrigazione e della gestione degli impianti di illuminazione esterna;
Manutentore di biciclette: in un contesto montano dove il turismo outdoor è in costante crescita, il ruolo del manutentore di biciclette è fondamentale per garantire un’esperienza sicura e piacevole ai visitatori. Questo corso fornirà ai partecipanti le competenze necessarie per eseguire la manutenzione e la riparazione di biciclette, nonché per gestire in modo efficiente un punto di noleggio o un centro assistenza;
Agente di rinvio e manutentore generico di impianto di risalita: con l’obiettivo di supportare l’industria turistica invernale, questo profilo professionale si concentrerà sulla gestione e la manutenzione degli impianti di risalita. I partecipanti impareranno le tecniche di manutenzione preventiva e correttiva degli impianti, nonché le procedure di sicurezza e soccorso in caso di emergenza.
Il secondo percorso, intitolato “Ricette per l’inclusione“, si rivolge a un gruppo di 10 giovani stranieri con la necessità di consolidare le proprie competenze linguistiche italiane e acquisire competenze nel settore della ristorazione. Oltre alla formazione pratica nel campo della cucina e del servizio, questo corso prevede:
Una formazione linguistica di 60 ore: per migliorare la comunicazione e facilitare l’integrazione nel contesto lavorativo italiano;
Un corso sulla sicurezza: per garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative vigenti;
La copertura dei costi di mobilità: per consentire ai partecipanti di raggiungere facilmente il luogo di formazione;
Il conferimento di una borsa di studio a completamento del percorso: per riconoscere e premiare gli sforzi dei partecipanti nel completare con successo il programma di formazione.
Entrambi i percorsi formativi avranno inizio a novembre 2024 e rappresentano un’opportunità unica per i giovani di acquisire competenze pratiche e esperienze lavorative nel contesto stimolante e sfidante delle terre alte.
L’articolo Progetto “NEET e i Mestieri di Montagna”, nuove opportunità di lavoro per i giovani proviene da Diario di Torino.