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Paolo Jahier condannato: fine di una saga criminale

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Si è concluso ieri, giovedì 18 aprile 2024, un capitolo oscuro nella storia di Paolo Jahier, 58enne commerciante di auto di lusso di Pinerolo. Il verdetto del tribunale di Torino è stato inequivocabile: sette anni e due mesi di reclusione per una serie di reati che hanno scosso la comunità locale.

L’accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Cesare Parodi, ha elencato una lunga serie di crimini, dalla sfruttamento della prostituzione all’usura, dall’autoriciclaggio alla bancarotta fraudolenta. Una carica pesante che ha portato l’accusa a chiedere una condanna ancora più severa: dieci anni e dieci mesi.

Difesa e sentenza

L’avvocato Wilmer Perga, difensore di Jahier, ha combattuto una battaglia legale ardua ma senza successo. La sentenza, pronunciata dal tribunale presieduto dal giudice Potito Giorgio, ha sancito la colpevolezza del commerciante di auto di lusso. Anche il padre di Jahier, un anziano di 90 anni, è stato coinvolto nella vicenda, ricevendo una condanna a un anno e mezzo con sospensione condizionale.

Una nota di sollievo per un’innocente

Tra i protagonisti di questa storia giudiziaria, c’è stata anche una piccola vittoria per una avvocata, difesa dalle colleghe Elena Negri e Cristina Trabucco. Assolta dalle accuse di usura, ha evitato una condanna a quattro anni, confermando che non tutti gli accusati erano colpevoli.

La fine di una lunga indagine

I guai legali di Paolo Jahier non sono iniziati ieri, ma risalgono al 2018, quando un servizio di Max Laudadio di ‘Striscia la notizia’ di Canale 5 ha sollevato il velo su un traffico di auto taroccate. Da lì sono emersi altri reati, inclusi quelli tributari, che hanno portato alla confisca di beni per due milioni. Tra questi, una villa di lusso.

Dal traffico di auto alla casa di appuntamenti

L’inchiesta si è poi estesa al Macumba, noto locale notturno di corso Torino a Pinerolo, di proprietà di Jahier. Le indagini della guardia di finanza hanno rivelato un’utilizzazione illecita del locale, trasformato in una casa di appuntamenti. Una storia che si è conclusa solo con la chiusura definitiva del locale, dopo decenni di attività illecite.

La sentenza di ieri pone un punto fermo in questa saga criminale, ma solleva anche interrogativi sulla reale portata delle attività illegali nell’area e sull’efficacia dei controlli. Resta da vedere se questa condanna segnerà un punto di svolta nella lotta contro il crimine organizzato locale.

L’articolo Paolo Jahier condannato: fine di una saga criminale proviene da Diario di Torino.

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