TORINO – È stato aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio riguardo al caso del detenuto 31enne, che la sera del 24 marzo scorso si è impiccato con un lenzuolo nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino. L’uomo era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio nei confronti del padre e stava aspettando, date le sue condizioni psichiatriche, il trasferimento in una struttura di cura. La vicenda sottolinea le carenze delle strutture carcerarie che oltre al degrado soffrono di mancanza di personale di sorveglianza.
Un’efficace prevenzione del suicidio richiede che ognuno sia a conoscenza dei fattori di rischio del suicidio e sappia come gestirli.
Pensare che una persona cara, un familiare, un amico, un collega si possa suicidare, certamente spaventa e fa sentire impotenti. Quando si conosce una persona, tuttavia, siamo spesso in grado di dire quando è in crisi, perché siamo in grado di riconoscere il suo disagio.
Ci sono molti modi in cui si può supportare. Questo sito vuole aiutare sia chi sta pensando al suicidio sia a riconoscere quando qualcuno è a rischio di suicidio e capire le azioni che si possono intraprendere per aiutarlo.
Il suicidio è un rimedio definitivo ad un problema temporaneo. Un’altra soluzione è sempre possibile!
Il dialogo è la via più concreta per poter iniziare ad aiutare chi vede la vita come un peso.
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L’articolo La Procura di Torino indaga sul suicidio del detenuto schizofrenico al Lorusso e Cutugno proviene da Quotidiano Piemontese.