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La notte più lunga, quella dell’orrore, Italo Votta la racconta con una vocina flebile, quasi un sussurro ad una delle poche amiche che, dopo aver letto i giornali, ha voluto sapere cosa davvero fosse accaduto, facendogli visita all’Ospedale di Rivoli. «Sì, ho avuto paura di morire: altre dodici ore