La Città metropolitana di Torino è impegnata da diversi mesi per concordare con ENEL Green Power le soluzioni utili a mettere in salvo i pesci presenti nel bacino di Rochemolles, a duemila metri di quota in alta Valle Susa, nel territorio di Bardonecchia.
I tecnici faunistici di Città metropolitana dopo un primo sopralluogo effettuato ad ottobre dello scorso anno torneranno nei prossimi giorni in zona per raggiungere la diga, condizioni meteo permettendo e verificare se sussistano le condizioni di sicurezza per operare il recupero dei pesci: nell’invaso profondo 59 metri è depositato uno spesso strato di fango che si è accumulato nei 50 anni in cui non si è mai proceduto allo svuotamento, quindi le operazioni di recupero dei pesci, considerando anche la stagione invernale, potrebbero non essere semplici.
Intanto, lo svuotamento della diga non è ancora iniziato a causa delle condizioni climatiche non favorevoli.
“I nostri tecnici sono impegnati a trovare una soluzione per trasportare i pesci nella diga in valle Stretta – commenta il vicesindaco di Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo – consapevoli che Enel preferisce ritardare il meno possibile le operazioni di svuotamento per la manutenzione straordinaria: parliamo di una operazione che interessa l’acquedotto di valle, che dà da bere fino a Caselette, quindi di procedure molto importanti per l’intera Valle di Susa”.
La grande diga gestita da Enel Green Power produce energia idroelettrica ed è soggetta alla vigilanza del Ministero Infrastrutture e Trasporti.
Date le condizioni estreme in alta quota, si presume siano presenti un massimo di 150 kg di pesci, fra trote e salmerini.
Diga di Rochemolles, l’impegno di Città metropolitana per recuperare i pesci
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