Unione Europea

Serie Europea n.10 del 10/02/2025

10/02/2025 Gazzetta n. 10

La Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea n. 11 del 10 febbraio 2025 riporta una serie di importanti decisioni, regolamenti e direttive che spaziano dal sostegno ai Paesi colpiti da disastri naturali, alla modernizzazione delle procedure commerciali, fino a misure per la sostenibilità e la protezione dei diritti umani.

Tra le novità più rilevanti, spicca la mobilitazione del Fondo di solidarietà dell’UE per far fronte alle alluvioni che hanno colpito la Germania e l’Italia nel 2024. Con oltre 112 milioni di euro destinati alla Germania e quasi 4 milioni per l'Italia, l’Unione dimostra il proprio impegno nel supportare gli Stati membri in situazioni di emergenza.

Sul fronte economico e commerciale, vengono adottate nuove misure per la digitalizzazione delle prove di origine delle merci nei rapporti commerciali con Norvegia, Palestina e SEE. Queste decisioni favoriscono una maggiore efficienza e trasparenza negli scambi internazionali, semplificando le procedure doganali e riducendo il rischio di frodi.

Un passo significativo è rappresentato dal Regolamento UE 2024/3015, che vieta l’ingresso nel mercato europeo di prodotti realizzati con il lavoro forzato. Questa misura si inserisce in una strategia più ampia per garantire la tutela dei diritti umani lungo tutta la catena di approvvigionamento globale.

In ambito ambientale, la nuova Direttiva UE 2024/3019 aggiorna le normative sul trattamento delle acque reflue urbane, un tema centrale per la sostenibilità e la salute pubblica. Parallelamente, il Regolamento UE 2024/3005 introduce standard più rigorosi sulla trasparenza dei rating ESG, aumentando l'affidabilità delle valutazioni sulle prestazioni ambientali, sociali e di governance delle aziende.

Infine, viene ufficializzata la designazione di un nuovo depositario della Carta dell’energia, necessario dopo il ritiro del Portogallo dal trattato, assicurando così la continuità delle politiche energetiche dell’UE.

Queste misure riflettono l’impegno dell’Unione Europea nel rispondere alle emergenze climatiche, garantire la sostenibilità e rafforzare la tutela dei diritti fondamentali, dimostrando come le istituzioni europee siano sempre più orientate verso un futuro più giusto, trasparente e sostenibile.